Crisi economica 2024: previsioni, cosa può accadere e come correre al riparo

La recente crisi economica a cui stiamo assistendo in questi mesi, è stata un shock indiscutibile. Purtroppo però non si tratta di una condizione transitoria, secondo le proiezioni di esperti economisti e studiosi di mercati finanziari, l’anno che sta per arrivare, il 2024, potrebbe essere uno dei peggiori di sempre per il nostro paese e, più in generale, per l’Europa. 

Vediamo allora quali sono le reali previsioni di crisi del 2024, come tutelarsi, e quanto tempo ci vorrà per riprendersi.

Previsioni sulla crisi economica 2024: cosa potrebbe accadere

Che i mercati finanziari stiano soffrendo, ormai è chiaro da un po’. Almeno dal 2020, l’anno della pandemia, che ha fiaccato moltissimo i mercati finanziari e che ha costretto ogni filiera produttiva a rallentare se non azzerare la produzione di beni e prodotti con conseguenze catastrofiche per tutti.

Come se non bastasse, il recente conflitto russo-ucraino ha comportato un aggravamento della situazione economica mondiale, che già di per sé è davvero molto precaria.

Il quadro generale è stato ben delineato lo scorso ottobre con la presentazione del rapporto ufficiale da parte dei vertici del Fondo Monetario Internazionale, incontratisi durante il G20 in Indonesia, i quali hanno fatto sapere che gli effetti reali dell’attuale crisi economica non si sono ancora fatti veramente sentire. In altre parole, il peggio deve ancora arrivare e, con molta probabilità l’anno più difficile sarà proprio il 2024. A partire dal 2024 e probabilmente fino a tutto il 2025, assisteremo a una concreta minaccia di recessione, cioè di grave depressione dell’attività economica, con conseguenze davvero delicate sull’economia globale.

Senza essere troppo pessimisti, cerchiamo di capire quali potrebbero essere le cose che potrebbero accadere durante questo anno difficile che ci attende.

Al centro dell’incombente minaccia di una severa crisi economica troviamo: gli Stati Uniti, l’Europa e la Cina.

Secondo l’attenta analisi di esperti del settore, l’attuale crescita accelerata dei tassi di interesse della banca centrale americana, la Federal Reserve System (FED), potrebbe trascinare l’America in un’altra recessione, come già accaduto nel 2008.

Per l’Europa, invece il rischio maggiore è sul fronte della crescita: se infatti il prezzo del gas naturale, di cui l’Europa è una delle maggiori acquirenti, continuerà a salire, la crescita economica dell’Europa subirà quasi sicuramente un arresto.

Infine, stessa cosa per la Cina: la manca di un’offerta e l’inasprimento della politica monetaria, inquadrata in un contesto dove il conflitto bellico continua ad affliggere il mondo, potrebbero indebolire lo slancio del mercato cinese, coinvolgendo anche i suoi interlocutori.

Sebbene il pericolo di una crisi economica minacci seriamente tutto il mondo, è però innegabile che gli attori principali siano indubbiamente gli Stati Uniti, la Cina e l’Europa. Gli analisti infatti monitorano continuamente gli sviluppi della situazione, al fine di trovare soluzioni che possano non ledere i risparmi e le economie delle famiglie. 

In mezzo a questo difficile contesto, poi, occorre tenere presente la situazione economica italiana e dei suoi conti pubblici.

Tenendo conto di tutti questi fattori, vediamo quali possono essere o rischi reali per il nostro Paese:

Tassi di interesse in continua crescita

La stretta monetaria sempre più forte sta danneggiando moltissimo non solo l’economia americana, ma anche quella globale. I tassi di interesse della FED potrebbero infatti raggiungere il 5% all’inizio del 2024. Questo porta a un innalzamento dei costi dei finanziamenti che potrebbero abbattersi i settori tradizionalmente più sensibili ai tassi di interesse, quali i settori degli immobili e delle automobili. La conseguenza più grave potrebbe essere la perdita di lavoro per 2 milioni di americani. Tuttavia il problema potrebbe essere condiviso anche da molti altri paesi, compreso il nostro, che condividono il problema dell’inflazione americana. La principale conseguenza di questa situazione è una percentuale di interesse altissima applicata ai mutui che verranno accesi nel 2024.

Debito pubblico

Il problema del debito pubblico è un problema che affligge da molti anni il nostro Paese e che potrebbe aggravarsi proprio  seguito dell’attuale crisi economica globale. 

Fino a quando i costi dei tassi di interesse sono stati superiori ai costi del debito, i governi sono riusciti ad accumulare poiché a buon mercato. Tuttavia, adesso che il debito pubblico è salito (basti pensare che il debito delle Sette potenze economiche è salito del 128%) e che le economie rallentano, i conti pubblici stanno invertendo la rotta con un debito pubblico sempre più insostenibile.

L’Italia, in questo contesto è un osservato speciale poiché i costi del debito dovrebbero salire al 7% del PIL. In altre parole questo significa che l’attuale Governo guidato da Giorgia Meloni, non potrà attuare tutte le promesse fatte in campagna elettorale poiché il rischio reale sarebbe quello di aumentare il deficit.

Mercati immobiliari

Se i tassi di interesse continueranno a crescere, come abbiamo visto, un’altra conseguenza piuttosto prevedibile sarà l’aumento dei costi dei prestiti, una minaccia concreta per tutto il settore immobiliare. In altre parole, i costi dei mutui saranno oltre il 15% sopra i redditi medi delle famiglie.

Problemi in Cina

Nel Paese del Sol Levante, la riapertura dell’economia dopo la stretta politica attuata con la manovra Covid Zero, compensa la resistenza del settore immobiliare con una forte crescita. Fin qui, sembrerebbe uno scenario buono, tuttavia i rischi sono dietro l’angolo: in primo luogo, non è ben chiaro quando il governo allenterà le restrizioni pandemiche e la costruzione di nuovi immobili dovrà diminuire del 25% per allinearsi a un’offerta molto contratta; in secondo luogo, l’attuale squadra di governo non è pronta ad affrontare una lotta alla crisi. Se la situazione dovesse degenerare su entrambi i fronti, la crisi finanziaria sarà inevitabile.

Europa

L’Europa, che sta giocando un ruolo cruciale nel suo sostegno all’Ucraina nel conflitto armato contro la Russia, sta ultimando le sue scorte di gas naturale, con un conseguente rincaro dei prezzi dell’energia ( e della bolletta!).

Secondo i calcoli di Bloomberg, gli elevati costi energetici e l’aumento dei tassi faranno cadere il blocco in recessione ma calerà il PIL. 

Infine, il costo del greggio potrebbe aprire un nuovo fronte nella crisi energetica aggiungendo un ulteriore elemento di gravità all’inflazione.

Le previsioni non sono esattamente confortanti, tuttavia non sono dei dogmi scolpiti nella pietra e, si sa, in fatto di relazioni geopolitiche e crisi economiche, i fattori che possono ribaltare la situazione possono essere tanti. Ciò che però resta indubbio è che gli effetti dell’attuale crisi saranno percepiti quanto meno per tutto il prossimo anno e li vedremo soprattutto sul fronte dell’aumento dei costi di mutui, bollette e petrolio.

Come ripararsi dalla crisi economica 2024

In un contesto futuro come quello appena rappresentato, potrebbe essere utile mettere in atto alcune buone strategie al fine di tutelarsi.

La tutela deve essere naturalmente a garanzia dei propri fondi che, in un contesto difficile come quello della pandemia, della guerra e dei disastri ambientali sono sempre più in grave pericolo.

Come prima forma di tutela dei propri risparmi, potrebbe essere utile aspettare un po’ prima di comprare un nuovo immobile. Nel primo semestre del 2024, infatti, la tendenza del mercato immobiliare potrebbe non essere molto favorevole, alla luce dell’innalzamento dei costi dei mutui.

Stessa cosa riguardo ai prestiti personali: i tassi di interesse potrebbero essere molto alti e, quindi, è preferibile optare per forme di microcredito o di prestito agevolato, dai tassi fissi.

Il mercato immobiliare, tanto quello dei prestiti personali, è uno dei settori più vulnerabili durante una crisi economica, motivo per cui, forse, se siete in procinto di acquistare casa, sarebbe opportuno attendere l’evoluzione dei prossimi mesi.

Tuttavia, un buon modo per mettere al sicuro il proprio denaro, potrebbe essere quello di investirlo correttamente. I settori d’investimento particolarmente consigliati soprattutto durante un momento di crisi, sono:

  • obbligazioni verdi, i cosiddetti Green Bond;
  • fondi e titoli a lungo termine;
  • criptovalute.

Naturalmente, ogni settore di investimento ha i suoi punti di forza e i suoi punti deboli, ad esempio Green Bond,in questo momento particolare in cui si sta puntando sulle energie alternative che siano in grado di sostituirsi alle materie prime tradizionali, è una scelta che ripaga più sul lungo termine, che nel breve termine. Pertanto, occorre un po’ di pazienza e soprattutto lungimiranza superiori alla media.

Stessa cosa per gli altri settori: investire nelle criptovalute potrebbe essere un buon modo per aggirare le tradizionali regole dell’economia, ma quello delle crypto è un mondo del tutto nuovo e poco stabile, proprio perché sfugge alle tradizionali regole di mercato.  

Come può terminare la crisi economica nel 2024 e quanto tempo ci vorrà

Non si può negare che i prossimi mesi saranno molto difficili, ma riusciremo a vederne la fine? Senza dubbio, prima o poi, uno spiraglio di speranza si aprirà, ma i tempi non sono calcolabili. Pertanto, almeno in questo momento non è possibile fare una previsione certa sulla fine della crisi globale. Quello che è certo, invece,  è che l’Europa e gli Stati del mondo dovranno fare un grande sforzo per stabilizzare la politica monetaria, attuando politiche interne ed esterne orientate all’inclusione dei mercati e investendo sui settori maggiormente in crescita, su tutti, quello delle energie rinnovabili e green. In altre parole, la crisi economica.