Evasione fiscale in Italia: le diverse forme presenti nel Bel paese e il rapporto con la e-fattura

L’evasione fiscale in Italia rimane ancora un fenomeno di ampie dimensioni, nonostante la fatturazione elettronica. Le radici di questo problema affondano nel passato del nostro Paese, in un rapporto di diffidenza che gli italiani hanno spesso avuto nei confronti del fisco e dello Stato. Per decenni non dichiarare una parte dei propri redditi o del proprio giro d’affari è stato visto come un escamotage per arrotondare, una prassi quasi socialmente accettata.

L’introduzione della fatturazione elettronica, tuttavia, ha rappresentato un importante passo in avanti nel ridurre questo fenomeno. Obbligando tutti, anche i piccoli commercianti e gli artigiani, ad emettere fatture digitali, inviate telematicamente al sistema di interscambio, si è resa molto più difficile la possibilità di nascondere una parte del fatturato.

Nonostante gli sforzi compiuti, rimangono però ancora ampi margini per migliorare la situazione. È necessario un cambiamento culturale nel rapporto tra cittadini e fisco, ma anche rendere più semplice per tutti, soprattutto per le piccole attività, assolvere agli obblighi formali.

In questo senso, piattaforme come FatturaPRO.click https://fatturapro.click/ possono essere molto utili. Consentendo l’emissione e la ricezione delle fatture elettroniche in modo semplice e veloce, anche da dispositivi mobili, possono incentivare sempre più soggetti all’utilizzo della fatturazione digitale, riducendo ulteriormente le possibilità di omettere i documenti. C’è ancora strada da fare nella lotta all’evasione fiscale in Italia, ma la digitalizzazione dei processi può sicuramente rappresentare un valido alleato.

Evasione fiscale in Italia: cos’è e quali sono le sue forme principali nel Bel Paese

L’evasione fiscale in Italia rappresenta storicamente un fenomeno rilevante, che va contrastato anche attraverso un’attenta opera di conoscenza e analisi. Con evasione fiscale si intende comunemente l’omessa presentazione della dichiarazione ovvero la presentazione di dichiarazioni infedeli, che tendono a rappresentare un reddito inferiore (o una materia imponibile maggiore) rispetto a quanto dovuto.

Le forme principali assunte da tale fenomeno nel nostro Paese sono sostanzialmente tre. Anzitutto, l’occultamento di ricavi da parte di titolari di partita IVA, i quali omettono sistematicamente di emettere fatture per una quota rilevante del volume d’affari. Un’altra pratica è costituita dalle false fatturazioni tra imprese che, dietro l’apparenza di operazioni reali, celano di fatto un’unica società che finanzia l’altra. Infine, ampio rilievo assume l’evasione dell’Iva mediante l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, al fine di creare un credito Iva fittizio.

Tali fenomeni, oltre a danneggiare in maniera rilevante l’erario, alterano la concorrenza tra operatori economici. Per questo, risulta fondamentale porre in essere idonee misure di contrasto, quali lo sviluppo di banche dati integrative e l’introduzione di strumenti come lo scontrino e la fattura elettronica, in grado di rendere più trasparenti i flussi finanziari e commerciali. Ciò al fine di assicurare livelli adeguati di compliance fiscale, presupposto di uno Stato sociale pienamente sostenibile. L’evasione fiscale in Italia dunque assume contorni complessi, che richiedono strategie mirate di prevenzione e repressione.

Evasioni fiscali in Italia: quale impatto ha avuto la fatturazione elettronica

L’introduzione della fatturazione elettronica, resa obbligatoria in Italia dal 1° gennaio 2019, si sta rivelando uno strumento innovativo per il contrasto all’evasione fiscale nel nostro Paese.

Evasione fiscale in Italia che negli anni passati aveva assunto proporzioni rilevanti, stimolata anche dall’utilizzo diffuso della “fattura cartacea”, che agevolava pratiche illecite quali l’emissione di documenti fiscali fittizi.

La fattura elettronica, attraverso la tracciabilità delle operazioni fiscali e lo scambio di dati in tempo reale con l’Anagrafe Tributaria, ha reso più difficile celare al fisco elementi importanti ai fini della corretta quantificazione del reddito di impresa e dei ricavi.

Secondo alcune stime, l’impatto della fatturazione elettronica sull’emersione del sommerso in termini di gettito sarebbe stato di circa 1,48 miliardi di euro nel primo anno di applicazione. Un aumento delle entrate che si ritiene sia destinato a consolidarsi e incrementarsi nei prossimi anni, man mano che verranno implementate pienamente le potenzialità del nuovo strumento nell’attività di controllo incrociato dei dati.

In conclusione, il passaggio alla fatturazione digitale sembra aver rivestito un ruolo fondamentale nel ridurre sensibilmente alcune forme elusive dell’Iva e dell’Ires che per decenni avevano alimentato l’evasione fiscale in Italia, introducendo un presidio informatico sugli scambi commerciali sempre più efficace.