Scuse per non andare a lavoro: le più gettonate tra i pigri che non hanno voglia di lavorare

Quali sono le scuse più usate dagli italiani per non andare a lavoro? L’argomento che affronteremo nel nostro articolo di oggi è il lavoro. Lo osserveremo, però, da una prospettiva diversa rispetto al solito, con gli occhi non di chi è alla disperata ricerca di una occupazione o di un giovane che sente la necessità di inserirsi al più presto nel mondo dei grandi, dell’indipendenza economica e di maggiori responsabilità, ma osservandolo con lo sguardo di chi un lavoro ce l’ha ma, spesso, non ha voglia di andarci.

L’italiano ha tanti pregi ma anche molti difetti, così, a volte, può capitare che si lasci momentaneamente dominare da una pigrizia latente che esplode all’improvviso scansando il buon senso e lasciando il posto ad una voglia di inutilità e distacco dai propri doveri. Tanti di noi hanno una gran voglia di fare e hanno magari l’ambizione di andare a lavorare all’estero per trovare maggiori opportunità di carriera, ma purtroppo ci sono anche gli eterni “sfaticati”. Quali sono le scuse più gettonate tra i pigri che non hanno voglia di andare a lavoro? Ecco, allora, che inizia il nostro viaggio alimentato dalla fantasia e dall’estro degli italiani, qualità che ci appartengono ma che, di tanto in tanto, vengono utilizzate per scopi non proprio encomiabili.

Le scuse più gettonate dagli italiani per non andare a lavoro

L’inizio di un nuovo giorno non sempre coincide con l’inizio delle attività quotidiane. Può capitare, infatti, che alcune persone non abbiano proprio voglia di alzarsi dal letto per andare a lavoro e, così, decidano di fare quella telefonata che gli risparmierà le grane del lavoro, anche solo per 24 ore. Entrano in gioco diverse qualità che il “pigro” deve tirar fuori per essere convincente e riuscire a trovare una scusa per non recarsi sul luogo di lavoro. Furbizia e creatività sono due di queste, anche se a volte capita che la fantasia si spinga un pò troppo oltre i limiti. Il pigro protagonista del nostro articolo deve stare attento ad inventare motivazioni che reggano, se non vuole rischiare che le giornate di svago e relax all’interno delle proprie mura domestiche diventino troppe.

Capiamo, allora, quali sono le scuse più gettonate per prendersi un giorno di libertà dagli impegni lavorativi. Naturalmente non ci soffermeremo sulle banali motivazioni legate ad una improvvisa alterazione del proprio stato di salute, alterazione che durerà miracolosamente una sola giornata. Intendiamo ricercare le scuse più particolari ma che vengono quotidianamente usate da chi ha un attacco di pigrizia o impegni più urgenti del proprio lavoro per raggiungere il subdolo scopo di prendersi una giornata di pausa.

I parenti sono tra le scuse più gettonate per non andare a lavoro. Nessuno escluso, prima o poi tutti vengono tirati in causa. I poveri nonni sempre malati, fratelli o sorelle che hanno un improvviso bisogno di aiuto a causa delle motivazioni più disparate (un trasloco, un fidanzamento rotto o un diploma di laurea), zii e nipoti apparsi nella propria vita lavorativa a causa di qualche “incidente” inaspettato e cugine che partoriscono costantemente ogni anno.

Passiamo, poi, alle problematiche casalinghe più improbabili che saltano fuori nel momento in cui si deve trovare una scusa per non recarsi a lavorare. Il bagno che si allaga è sicuramente la più gettonata tra i pigri che hanno voglia di una giornata extra di relax. Tubi rotti, docce che non svolgono adeguatamente il proprio compito ma anche “ho dimenticato il rubinetto aperto tutta la notte” pur di avere il giorno libero. Anche la caldaia rotta viene presa come scusa, soprattutto in inverno. Niente acqua calda, niente possibilità di lavarsi adeguatamente e dunque, la necessità di rimanere a casa ad aspettare freneticamente l’idraulico.

La “fantasia” dei pigri che non hanno voglia di lavorare non finisce qui

Un’ulteriore categoria che spesso viene tirata in ballo dai pigri che non hanno voglia di lavorare e che permette incantevoli voli di fantasia è quella degli animali domestici. Il gatto salito sull’albero che non riesce a scendere, il cane con l’otite o l’influenza intestinale, il canarino incastrato nella gabbietta, la creatività di noi italiani è senza fine.

Alcune tra le scuse più gettonate, però, riguardano anche sé stessi e “incidenti” capitati alla propria persona. Un oggetto che cade pesantemente sul piede e che impedisce momentaneamente il movimento oppure un’improvvisa allergia a qualche cibo manifestatasi improvvisamente a qualsiasi età. La schiena, poi, è una delle parti del corpo più gettonata e presa di mira come scusa per non recarsi a lavoro. Spesso è collegata ad un sollevamento di un corpo pesante la sera prima, quando invece di andare a dormire, il “pigro” ha pensato bene di dedicarsi alle pulizie pesanti. Spetta al capo crederci o non crederci, fidarsi dei suoi collaboratori o lasciare insinuare nella sua mente qualche dubbio.

Un’ultima scusa utilizzata è quella della ruota dell’auto forata. Consigliamo di fare attenzione ad utilizzarla… è capitato che qualche capo troppo zelante si sia offerto di andare a recuperare il dipendente ovunque si trovasse. In fin dei conti, dunque, conviene sempre essere onesti ed evitare assolutamente di incorrere in figuracce di questo tipo.