RID Bancario: come fare il pagamento, significato e traduzione, modulo da compilare e revoca

Il RID Bancario è uno dei tanti servizi che le banche mettono a disposizione dei propri clienti per migliorare la gestione quotidiana del conto corrente e dei risparmi. Nello specifico, attraverso il RID, il correntista autorizza l’istituto di credito ad accettare sul proprio conto corrente gli addebiti che provengono da uno specifico creditore. L’utilità è chiara immediatamente: l’utente potrà evitare file alle Poste o presso la Banca stessa per pagare bollettini o modelli F24 e lasciare che sia l’istituto stesso a gestire il rapporto con le utenze oppure potrà lasciare che la banca prelevi automaticamente l’importo del mutuo mensile previsto dal piano di ammortamento. I pagamenti, dunque, risulteranno più veloci e pratici con il RID e saranno anche più convenienti. Per analizzare meglio il servizio approfondiremo il suo significato e la traduzione per poi scoprire come fare il pagamento, dove trovare il modulo da compilare per richiedere il servizio e qual è la procedura da seguire in caso di revoca.

Significato e traduzione di RID Bancario: conosciamo meglio i vari aspetti del servizio

Con l’acronimo RID si intende indicare il Rapporto Interbancario Diretto stabilito tra clienti e banca per gestire alcuni pagamenti. In particolare, il cliente autorizza l’istituto ad un addebito diretto sul conto corrente. La banca, dunque, ha il compito di prelevare una somma di denaro per pagare utenze, canoni di locazione, mutui o prestiti previa autorizzazione del cliente senza interpellarlo ogni mese o comunque in prossimità di una scadenza. Il pagamento delle bollette di luce, acqua, gas o del telefono risulta così veloce e facile da attuare e farà risparmiare perdite di tempo agli sportelli postali o bancari.

Tra le caratteristiche del RID bancario troviamo una certa convenienza, aspetto da chiarire per approfondire il significato del servizio. Il RID non prevede imposte di bollo o ricevute essendo automatico e consente, dunque, l’abbattimento dei costi di gestione. In più, sarà la banca responsabile di eventuali ritardi nel pagamento delle utenze dato che il cliente delega l’istituto a versare gli importi dovuti nei tempi corretti. Deve essere un’accortezza del cliente, invece, procedere con l’informare tempestivamente la banca circa eventuali variazioni di residenza o cambio di un contratto in modo tale che l’istituto possa procedere al blocco dei pagamenti senza effettuare versamenti non più dovuti.

Perché il RID bancario possa essere accettato devono incorrere due condizioni. Sia il creditore che il debitore devono possedere un conto corrente postale o bancario e sul conto del debitore dovrà essere presente una somma tale da consentire i pagamenti. E’ bene sapere, poi, che pur continuando a parlare di Rapporto Interbancario diretto questo è stato sostituito dal 1° febbraio 2014 dal SEPA, acronimo di Single Euro Payments Area. Il vantaggio è stata l’estensione della zona di incasso a tutti gli Stati membri dell’Unione Europea con in più la Svizzera, la Norvegia, l’Islanda, il Liechtenstein, il Principato di Monaco e San Marino.

Come fare il pagamento tramite RID bancario: ecco il modulo da compilare

Il servizio di RID bancario si è diffuso notevolmente negli ultimi anni dato che, come spiegato, semplifica e velocizza il pagamento delle utenze, di affitti, di mutui e di altri pagamenti periodici che gli utenti devono sostenere. Dopo aver approfondito il significato del Rapporto di Interbancario diretto occorre conoscere meglio la procedura per effettuare il pagamento desiderato delegando la banca in cui si ha un conto corrente. Per poter effettuare un pagamento tramite RID sarà necessario procedere con l’autorizzazione dell’istituto di credito e per farlo occorrerà compilare un apposito modulo. Sarà la banca stessa a fornire tale modulo e il cliente dovrà solamente compilarlo correttamente. I dati da inserire includeranno i dati personali del correntista che richiede il servizio, i dati identificativi dell’azienda creditrice (inclusa la partita IVA), il nome della banca di riferimento e il codice IBAN. Affinché il modulo sia ritenuto valido dovrà essere firmato dal correntista in ogni singola parte, dovrà riportare il numero, la data di emissione e la data di scadenza e dovrà essere affiancato dalla copia di un documento di identità in corso di validità.

Il modulo correttamente compilato se relativo alla domiciliazione delle utenze potrà essere consegnato al gestore che provvederà, poi, a contattare la banca. Negli altri casi sarà il cliente stesso a consegnare il modulo all’istituto di credito in cui ha aperto il conto corrente. Sottoscrivendo il modulo, dunque, si autorizza la banca a procedere periodicamente al pagamento dell’utenza, del mutuo o dell’affitto a condizione che sul conto sia presente la somma necessaria per saldare il creditore. Qualora per tre volte la banca non trovi il denaro sul conto, l’addebito risulterà insoluto. Il mandato, inoltre, scade automaticamente nel caso in cui non ci siano addebiti per 36 mesi consecutivi.

E’ utile sapere che avendo attivato l’home banking, alcune banche consentono di richiedere il RID bancario per la domiciliazione delle utenze telematicamente attraverso l’area personale riservata ai clienti. La procedura risulterà ancora più pratica e veloce e potrà essere svolta direttamente da casa. In alternativa, il modulo si potrà ottenere recandosi nella propria banca oppure scaricandolo tramite web.

Come procedere alla revoca del RID Bancario

I vantaggi di cui i correntisti possono godere attivando i servizi del RID bancario sono molto interessanti. Abbiamo parlato della convenienza, della sicurezza, della velocizzazione dei pagamenti ma potrebbe capitare di voler sospendere il servizio. I motivi possono essere vari, dal controllo di una bolletta al cambio di una utenza, ma tutti possono portare ad una richiesta di revoca del Rapporto Interbancario Diretto. E’ utile sapere, dunque, come procedere per una immediata sospensione dei pagamenti per non rischiare di incorrere in un addebito non dovuto. La richiesta di revoca deve essere presentata per iscritto, inserendo come oggetto “Revoca RID su conto corrente”, e potrà essere utilizzato un apposito modulo fornito dalle banche stesse.

La richiesta dovrà includere i dati personali del correntista e il numero di conto e dovrà indicare espressamente la domanda di revoca degli ordini di pagamento riguardanti le fatture di uno specifico creditore indicandone la ragione sociale. Il modulo dovrà essere datato e firmato in ogni sua parte e consegnato all’istituto di credito. A partire dal mese successivo alla consegna della richiesta di revoca, la banca non procederà più ai pagamenti per cui si è sottoscritta la revoca.

Per avere un’idea chiara di come compilare una richiesta di revoca scendiamo nei dettagli e scopriamo le informazioni da inserire. Il primo passo sarà quello di indicare i dati personali del correntista, nome, cognome, indirizzo di residenza e numero civico, provincia e comune di residenza. In secondo luogo, occorrerà specificare i dati del creditore segnalando nome o denominazione della società, indirizzo e numero civico, provincia e comune. Poi, si potrà passare ai dati della banca indicandone la denominazione, l’indirizzo, provincia e comune in cui si trova per poi scrivere avendo cura di non sbagliare l’IBAN del proprio conto corrente. Una volta inseriti questi dati si potrà procedere con la richiesta precisando la motivazione, se l’addebito è di importo fisso o variabile, qual è tale importo  e qual è la cadenza dell’addebito. Infine, basterà datare e firmare il documento per procedere alla consegna.

E’ possibile, vagliando tutti i casi per cui potrebbe essere richiesta una revoca del RID bancario, che il correntista subisca un addebito non dovuto che andrà contestato e per cui dovrà essere richiesto un rimborso. E’ compito del cliente, infatti, controllare che le somme addebitate siano corrette e procedere tempestivamente con l’informare la banca di eventuali errori e, di conseguenza, della necessità di interrompere il mandato. Per quanto riguarda la procedura che seguirà occorre distinguere due circostanze diverse. In un primo caso il correntista subisce un addebito senza aver mai dato alcun mandato alla banca. Il rimborso potrà avvenire dietro richiesta scritta alla banca entro un limite temporale di 13 mesi dall’addebito. Tale limite temporale si riduce ad 8 settimane qualora la banca sia stata autorizzata all’addebito tramite mandato e il correntista abbia solamente la necessità di contestare il creditore per l’importo addebitato.

Il modulo per la revoca del RID bancario si potrebbe reperire, in alcuni casi, rivolgendosi direttamente all’azienda creditrice (per esempio se si tratta di una compagnia telefonica) mentre in altri casi sarà necessario sospendere il servizio prima di procedere con la revoca del Rapporto Interbancario diretto (per esempio nel caso del Telepass).

Avendo attivo il servizio di Home Banking, poi, non occorrerà compilare un modulo o una richiesta scritta in formato cartaceo ma basterà accedere alla banca online per avviare la procedura (è bene informarsi anticipatamente se l’istituto di credito in cui si è aperto il conto corrente lo prevede tra le possibilità).

Conoscendo tutti gli aspetti più importanti del RID Bancario è possibile capire se il servizio è utile per soddisfare le proprie esigenze ma soprattutto si diventa consapevoli del fatto che il correntista dovrà continuare, anche in caso di mandato, a controllare gli addebiti in modo tale, in caso di errori, da riuscire a bloccare in tempo i pagamenti mediate la revoca del RID e procedere con la richiesta di rimborso dovuto.