Riciclaggio di denaro: metodi più usati, esempi e sanzioni per chi infrange la legge

Il riciclaggio di denaro è una moderna modalità criminale che impegna in maniera esponenziale le attività investigative delle forze dell’ordine. Capiremo quali sono i metodi più usati per riciclare denaro sporco e forniremo alcuni esempi rivelatori di una realtà pericolosa ed estesa, a livello nazionale, nella nostra penisola. Infine, ci sposteremo dalla parte della legge per capire se le sanzioni per chi la infrange sono abbastanza severe.

Riciclare denaro significa reinvestire i profitti derivanti da attività illecite rendendone difficoltosa l’identificazione e il recupero. Questo tipo di attività, esercitata in prevalenza da mafiosi e terroristi, tende a fortificare e moltiplicare il potere dei criminali. L’aumento della forza economica, infatti, consente di finanziare ulteriori attività criminali. Coloro che sono chiamati a contrastare il fenomeno del riciclaggio di denaro basano le investigazioni sulla piena conoscenza della metodologia criminale. Solo conoscendo le dinamiche e le strategie utilizzate dalla criminalità organizzata si potrà riuscire a porre una reale opposizione al riciclaggio.

Come avviene il riciclaggio di denaro sporco? Ecco i metodi più usati e alcuni esempi

L’Italia è piena di “lavanderie” di denaro sporco, come dimostrato da un buon numero di rilevazioni di dati specifici e di analisi elaborate da organi competenti. Conoscere la diffusione e le zone a rischio è il punto di partenza per scoprire l’attività criminale. Da queste investigazioni è possibile capire quali siano le attività produttive e commerciali nelle quali è più facile che il fenomeno del riciclaggio di denaro possa infiltrarsi. Ristoranti, bar, centri di massaggi e case da gioco risultano essere i luoghi ideali in cui far dilagare l’attività criminale.

Il gioco d’azzardo, in particolare, si presta al riciclaggio con metodi piuttosto semplici. La pulizia del denaro può avvenire acquistando direttamente un casinò, riuscendo così a certificare da soli le vincite, oppure comprando una quantità importante di fiches e utilizzarne per il gioco solo una minima parte. Il passo successivo è farsi rilasciare dalla casa da gioco un attestato che certifichi il cambio di denaro come conseguenza di vincite regolari. Un ulteriore metodo di lavaggio di denaro usato all’interno del mondo del gioco d’azzardo prevede l’acquisto di un biglietto vincente proponendo al vincitore un bonus extra che lo convinca a cedere la scommessa. Sarà, poi, l’organizzazione criminale ad andare a riscuotere la somma vinta. Spesso, però, la scelta criminale verte sull’acquisto di tutte le opzioni di gioco perché all’interno ci sarà sicuramente un biglietto vincente.

Una delle più antiche tecniche di riciclaggio di denaro sporco prende il nome di smurfing. Consiste nell’eseguire diverse operazioni di versamento e di cambio di somme che rimangono al di sotto dei limiti della soglia oltre la quale  scatterebbe la segnalazione e i successivi controlli, come previsto dalle leggi vigenti. Dato che le banche hanno l’obbligo di monitorare tali attività, le organizzazioni criminali preferiscono utilizzare i canali di money transfer, adatti al trasferimento veloce di piccole somme di denaro.

Andando avanti con i metodi più usati per riciclare denaro troviamo il rimborso fiscale. Il criminale prima dichiara al fisco una cifra nettamente superiore rispetto al guadagno per poi farsi rimborsare dall’Erario con soldi puliti. E ancora, tra le tecniche di occultamento, ci sono l’acquisto di buoni regalo delle aziende, l’istituzione di holding di diverse società fino ad arrivare all’interno delle società sportive.

La repressione del riciclaggio attraverso le sanzioni per chi infrange la legge

La legge come cerca di arginare e reprimere il fenomeno del riciclaggio del denaro sporco? Innanzitutto ha stabilito come soglia massima di trasferimento di denaro in contanti 2.999 euro. Al di sopra di tale importo, ogni individuo deve permettere la tracciabilità del denaro. Questa misura ha come sanzione una multa che va dall’1% al 40% della cifra trasferita. Si tratta di una sanzione amministrativa, generica e non chiara.

Per tentare di mettere alle strette le “lavanderie” di denaro sporco, occorrono, invece, delle sanzioni più severe ma stabilire i limiti giuridici che circondano il riciclaggio non è semplice. Secondo la legge “Fuori dei casi di concorso nel reato, chiunque sostituisce o trasferisce denaro, beni o altre utilità provenienti da delitto non colposo, ovvero compie in relazione ad essi altre operazioni, in modo da ostacolare l’identificazione della loro provenienza delittuosa, è punito con la reclusione da quattro a dodici anni e con la multa da euro 5.000 a euro 50.000. La pena è aumentata quando il fatto è commesso nell’esercizio di un’attività professionale. La pena è diminuita se il denaro, i beni o le altre utilità provengono da delitto per il quale è stabilita le pena della reclusione inferiore nel massimo a cinque anni. Si applica l’ultimo comma dell’articolo 648».

Ogni condotta criminale verrà valutata attentamente per essere poi giudicata nell’ottica della normativa antiriciclaggio. Negli anni, la disciplina che stabilisce le sanzioni da applicare in caso di riciclaggio di denaro sporco si è evoluta adattandosi a nuovi sviluppi ma il riciclaggio rimane, purtroppo, un fenomeno diffuso e molto lontano dall’essere represso.