Tra le monete più gettonate c’è sicuramente quella da 10 lire, le cui due versioni sono state coniate dalla Zecca di Stato. La seconda è nota a tutti noi, mentre la prima se la ricorderanno solo i veri appassionati. Alcune versioni della moneta da 10 lire non valgono molto, soprattutto le più recenti, ma altre possono arrivare fino ai 30.000 euro circa. Se, dunque, si scopre di essere in possesso di uno di questi esemplari, la vita potrebbe cambiare in modo repentino!
In particolare la moneta da 10 lire, che ha una storia complessa e piena di fasi diverse, ogni anno ha una quotazione diversa sul mercato. Andiamo a vedere nel dettaglio come cambia e perché.
La storia delle 10 Lire e l’importanza dell’anno nella quotazione
Quella da 10 lire è senza dubbio tra le monete che hanno fatto la storia d’Italia. Di versioni di questa moneta ce ne sono state svariate, prima fra tutte quella del Regno di Sardegna di Vittorio Emanuele II. Tra il 1850 e il 1860 queste 10 lire venivano tutte coniate in oro, all’epoca nella Zecca di Genova e di Torino e raffiguravano il profilo del re da un lato e croce, corona e collare dell’Annunziata dall’altro. Quando nel 1860 Vittorio Emanuele II divenne re d’Italia, le 10 lire cominciarono ad essere coniate dalla Zecca di Bologna, sempre in oro. Anche qui, da un lato, era raffigurato il re, mentre dall’altro vi erano due rami di lauro. Sempre in quegli anni, venne coniata un’ulteriore versione della moneta da 10 lire dalla Zecca di Torino, sempre in oro. Nel 1861 venne coniata la cosiddetta “10 lire testa piccola”, mentre nel 1863 e nel 1865 le “10 lire testa grande”. Da un lato era riportato il re, dall’altro lo stemma dei Savoia.
Nel 1910-12 vennero coniate le cosiddette 10 lire Aratrice, mentre dal 1926 cominciarono a comparire versioni speciali peri numismatici. Dal 1926 al 1934, poi, vennero coniate le famose 10 lire Biga, che da un lato raffiguravano il re e dall’altro la rappresentazione dell’Italia trascinata da una biga. Più in là, dal 1936 circa, cominciarono ad arrivare le cosiddette 10 lire Impero, per festeggiare, appunto, l’impero di Vittorio Emanuele II. Nell’epoca dell’Italia repubblicana, invece, vennero coniate due tipi diversi di monete da 10 lire; le 10 lire Olivo e le 10 lire Spiga. La prima visse dal 1946 al 1950, mentre la seconda circolò dal 1951 al 1999 circa. La moneta da 10 lire Olivo raffigurava, da un lato, un cavallo alato, mentre dall’altro tre foglie su un ramo d’ulivo. Le 10 lire Spiga, invece, sono quelle che vengono subito in mente a chiunque, essendo state le ultime emesse ed essendo durate più delle precedenti.
La lunga storia di questa moneta ci fa capire quanto conti, nella quotazione di oggi, l’anno in cui è stata coniata. Di versioni ce ne sono tantissime, e l’anno in cui ognuna di queste è stata emessa determina anche il grado di rarità, se è in Fior di Conio o no, tiratura e così via.
Valore delle 10 Lire Pegaso 1946, 1947, 1948, 1949 e 1950
Come abbiamo visto, le 10 lire Pegaso o Olivo sono state in circolazione dal 1946 al 1950 e raffiguravano, da un lato, il cavallo alato Pegaso e dall’altro il ramo d’ulivo. A seconda dell’anno in cui sono state emesse, però, le 10 lire Pegaso assumono un valore di mercato diverso. Andiamo a vedere quale. La moneta da 10 lire Pegaso del 1946 oggi può arrivare fino ad un valore di 750 euro. Quella del 1947 è, invece, quella che vale di più, dal momento che può arrivare fino a 4.500 euro, se è in Fior di Conio. Quella del 1948 vale un po’ meno, infatti oggi non va oltre i 150 euro e quelle del 1949 e del 1950 valgono ancora meno, visto che rispettivamente sono quotate a 55 euro e a 50 euro.
10 Lire Olivo: quanto valgono?
Dire 10 lire Olivo e 10 lire Pegaso, come abbiamo visto, è la stessa cosa per via delle raffigurazioni sui due lati della moneta. Oggi il valore di questa moneta varia in base all’anno, e quindi alla tiratura e se sono in Fior di Conio o no. Il valore delle 10 lire Olivo, oggi, può andare dai 50 euro ai ai 4.500 euro circa.
Valore delle 10 Lire Aratrice 1910, 1911, 1912, 1926 e 1927
Ma parliamo delle cosiddette 10 lire Aratrice, ovvero la versione delle 10 lire coniata e rimasta in circolazione tra il 1910 e il 1912. Ne vennero emesse anche versioni particolari per numismatici in seguito, nel 1926 e nel 1927. Su un lato è raffigurato Vittorio Emanuele II, mentre sull’altro un’aratrice, che simboleggia l’agricoltura italiana dell’epoca. Oggi queste monete hanno un valore incredibile, ad esempio una 10 lire Aratrice coniata tra il 1910 e il 1912 può avere un valore tra i 2.000 euro e i 9.000 euro. Quelle per numismatici coniate tra il 1926 e il 1927 possono invece andare dai 20.000 euro ai 28.000 euro circa.
Quanto valgono le monete da 10 Lire Spiga 1951, 1952, 1953, 1954, 1955 e 1956?
Se parliamo invece della moneta da 10 lire Spiga, parliamo di valori abbastanza inferiori alle 10 lire Olivo. Il motivo è semplice: questa moneta è stata emessa con una tiratura molto più ampia e abbondante rispetto a quella Olivo, ma se siamo in possesso di una o più monete dal 10 lire Spiga in Fior di Conio possiamo comunque sperare di guadagnarci qualcosa.
Come abbiamo detto in precedenza, le 10 lire Spiga sono rimaste in circolazione dal 1951 al 1999 circa. Se parliamo delle versioni coniate nei primi due anni, ovvero nel 1951-52 il valore oggi è di circa 30 euro. Quelle emesse nel 1953 non vanno oltre i 25 euro, mentre quelle del 1954 valgono 110 euro, per il semplice fatto che quell’anno la tiratura è stata più bassa. Le monete coniate nel 1955 valgono intorno ai 15 euro, quelle emesse nel 1956 35 euro e quelle del 1965 circa 20 euro. Quelle coniate negli anni successivi fino al 1999 valgono oggi 8 euro.
Valore 10 Lire Spiga 1973, 1981 e moderne
Le ultime ad essere coniate e a circolare fino alla fine, come abbiamo visto sono le cosiddette 10 lire Spiga, emesse dal 1951 al 1999. Va detto che dagli anni ’80 circa queste monete smisero di essere coniate e di circolare e oggi il valore non è molto alto. Raffiguranti un aratro da un lato e due spighe dall’altro, il valore di questa moneta, seppur basso, varia di anno in anno.
In particolare, la versione del 1973 oggi vale circa 0,99 euro, mentre quella del 1981 vale circa 1,50 euro.
La moneta da 10 lire Spiga si distingue dalle altre versioni non solo per la longevità e per il fatto che sia stata l’ultima ad essere coniata, ma anche per i diversi errori di conio che ha subito nel corso degli ultimi anni. Nel 1991, infatti, venne erroneamente coniata con il rovescio capovolto. Questo tipo di versione “sbagliata” vale, oggi, 60 euro circa. Un altro errore di conio avvenne nel 1998, quando venne emessa con le spighe più lunghe delle solite. Anche queste assumono un valore più alto delle altre, ma non alto quanto quello del rovescio capovolto, ed è di circa 10 euro.