Costo Bollo Auto 2024: a quanto può ammontare, da cosa dipende, esempi pratici

Una tra le spese non gradite dagli italiani è quella relativa al bollo auto. Parliamo del tributo definito come tassa regionale automobilistica che deve essere versato da tutti i possessori di un’auto indicati nel Registro Pubblico Automobilistico una volta all’anno.

Sia che il veicolo in proprio possesso circoli o meno, il proprietario dovrà corrispondere il tributo nel momento in cui l’auto è dotata di assicurazione. L’importo del bollo auto non è univoco ma varia in base a specifiche caratteristiche della macchina e anche a seconda della regione di residenza. L’agenzia di riferimento per avere informazioni sulla cifra da versare ogni anno e sulla data entro cui corrispondere il tributo è l’Aci. In alternativa si può consultare l’Agenzia delle Entrate. Il pagamento, invece, può essere effettuato, oltre che all’Automobile Club d’Italia, presso un Ufficio Postale, le tabaccherie Lottomatica, una Agenzia di pratiche Automobilistiche oppure online (servizio valido solo in alcune regioni italiane). Dopo aver delineato a grandi linee il significato del bollo auto è il momento di soffermarci sul costo del tributo. Scopriremo, infatti, a quanto può ammontare e da cosa dipende l’importo da versare per poi concludere con alcuni esempi pratici chiarificatori.

Da cosa dipende il costo del bollo auto 2024

Pagare le tasse è un dovere di tutti i cittadini e non soddisfarlo significa incorrere in problematiche più o meno gravi. Il bollo auto, per quanto sia un tributo discusso nel nostro paese soprattutto perché risulta più caro rispetto al corrispettivo negli altri paesi europei, deve essere pagato ogni anno entro una specifica scadenza e versando un preciso importo che si differenza da automobile ad automobile. Esistono, infatti, dei paramenti che si prendono in considerazione per stabilire il costo del bollo per i possessori di un’auto assicurata ed iscritta al Registro Pubblico Automobilistico, un registro archivio nazionale che raccoglie e verifica gli atti di compravendita di tutti i veicoli prima dell’immatricolazione. I punti di riferimento per la stima del bollo auto sono la potenza del motore, espressa in cavalli o in KW, l’impatto ambientale della macchina e la regione di residenza dato che la normativa è diversa a livello regionale. La potenza del motore in KW si può reperire sul libretto di circolazione dell’auto alla voce P.2. Non riuscendo a trovare il dato in questione è possibile calcolarlo partendo dai cavalli del proprio veicolo. Occorrerà solamente dividere il valore della potenza in cavalli per 1,35962 e approssimarlo in eccesso o in difetto. Per esempio, 80 cavalli corrispondono a 59 KW. Una volta determinata la potenza del motore in kW, il secondo paramento da cui dipenderà il costo del bollo auto nel 2024 è l’impatto ambientale del veicolo determinato dalla classe ambientale della macchina stessa. La classe si può reperire online oppure attraverso il libretto di circolazione alla voce V.9.

Pagando telematicamente o fisicamente il tributo per il possesso di un’auto, occorrerà, dunque, sapere che in caso di auto Euro 4, 5 e 6 l’importo fino a 100 kW sarà di 2,58 euro al kW e sopra i 100 kW di 3,87 euro al kW. Per le auto Euro 3 sarà necessario considerare un importo di 2,70 euro fino a 100 kW e di 4,05 euro sopra i 100 kW. Passando alle macchine Euro 2, fino a 100 kW si pagherà per l’impatto ambientale 2,80 euro e sopra i 100 kW 4,20 euro al kW mentre per le auto Euro 1 è previsto, nel 2024, un costo di 2,90 euro sotto i 100 kW e di 4,35 euro sopra i 100 kW. Infine, le Euro 0 subiranno il prezzo più elevato, 3,00 euro sotto i 100 kW e 4,50 euro sopra i 100 kW. Non è detto che per i veicoli fino ad Euro 3 i costi potrebbero aumentare nel corso dell’anno. Gli importi riportati saranno utili nel calcolo del bollo auto che approfondiremo nel paragrafo successivo.

Il terzo parametro fondamentale per determinare l’importo totale del bollo auto è la regione di residenza. Il tributo in questione è un’imposta regionale e per questo motivo sottoposta ai criteri di stima a livello regionale. Ad eccezione delle province autonome di Trento, Bolzano e dell’Alto Adige (zone in cui il bollo viene pagato presso l’ufficio dell’Agenzie delle Entrate) nelle altre città e regioni il pagamento dovrà essere corrisposto dall’automobilista alla regione stessa. Questa può applicare agevolazioni ed esenzioni e dovrà rispettare alcune norme che risultano valide a livello nazionale. Nella maggior parte delle regioni è previsto un pagamento supplementare di 1,87 euro per il pagamento del tributo automobilistico che scende a 1,50 euro qualora il versamento avvenga in un Ufficio Postale. Inoltre, tutte le regioni mettono al servizio dell’automobilista un’assistenza diretta volta a soddisfare le esigenze connesse alla tassa automobilistica in questione. Regioni come l’Emilia Romagna, poi, applicano esenzioni che prevedono l’assenza di versamento del bollo auto per le auto ibride (gasolio-benzina, benzina-elettrica e benzina-idrogeno) se il veicolo è stato immatricolato nel 2016. La Regione Lazio, invece, prevede un’agevolazione per le auto ibride e quelle ad alimentazione termica. Per i primi tre anni dall’immatricolazione non si pagherà il bollo mentre, superato tale limite temporale, l’automobilista dovrà versare annualmente l’importo dovuto come ogni altro proprietario di auto. Le direttive della regione di residenza, dunque, influiranno sul costo del bollo auto. Per questo motivo è bene approfondire agevolazioni ed esenzioni recandosi all’Aci della propria città o contattando il servizio assistenza.

Quanto può costare il Bollo Auto nel 2024, esempi pratici

Per calcolare l’ammontare del bollo auto da versare alla Regione in base alla potenza del motore in kW dell’auto in proprio possesso, alla classe ambientale e alla città di residenza è possibile utilizzare i pratici calcolatori messi a disposizione degli utenti sul portale online dell’Automobile Club d’Italia o sul sito ufficiale dell’Agenzia delle Entrate. L’ACI consente l’utilizzo del servizio solamente per gli automobilisti residenti in specifiche regioni e Provincie Autonome convenzionate con l’Agenzia. Parliamo dell’Abruzzo, della Basilicata, del Lazio, dell’Emilia Romagna, del Molise, della Puglia, dell’Umbria, di Trento e Bolzano. Il calcolo si potrà effettuare facilmente dato che il sistema farà riferimento ai dati reperiti dagli archivi Aci. Utilizzando il portale dell’Agenzia delle Entrate, invece, per poter conoscere l’importo da versare per il pagamento del tributo automobilistico occorrerà indicare la targa dell’auto di riferimento. Il calcolo terrà conto dei rinnovi, delle prime immatricolazioni e dei mancati pagamenti indicando sanzioni ed interessi dove necessario. Allo stesso modo, il portale dell’Agenzia delle Entrate consente di procedere al calcolo inserendo i dati tecnici dell’auto con riferimento ai cavalli o ai kW e all’anno del veicolo.

Per calcolare l’ammontare del bollo auto occorrerà considerare, poi, delle agevolazioni indicate nella Legge di Stabilità 2019 come lo sconto del 50% sul tributo per i possessori di un’auto o moto di interesse storico e collezionistico che abbia un’età compresa tra i 20 e i 29 anni a partire dalla prima immatricolazione o l’esenzione totale dal pagamento per chi acquisterà un veicolo ibrido oppure un’auto elettrica (per periodi che vanno dai tre ai cinque anni in base alla regione di residenza). I residenti in Lombardia, invece, dovranno considerare nel calcolo del bollo auto lo sconto del 15% qualora procedano al versamento del tributo attraverso la domiciliazione bancaria.

Nel calcolo finale del bollo auto, dunque, sono molti gli elementi da considerare. Per procedere senza simulatori all’identificazione dell’importo da versare annualmente sulla base dell’auto in proprio possesso, si dovranno considerare i costi precedentemente elencati in relazione alla classe ambientale di appartenenza. Un esempio pratico riporta il costo totale del bollo per un’auto Euro 2 con 110 kW. Il conteggio fino a 100 kW prevede la moltiplicazione tra 2,80 e 100 per un risultato di 280,00 euro. Sopra i 100 kW occorrerà calcolare 4,20 x 10 = 42,00 euro. Sommando i risultati si otterrà 322,00 euro. Allo stesso modo, ipotizziamo il possesso di un’auto Euro 4 con 110 kW. Il costo totale sarà determinato da (2,58 x 100) + (3,87 x 10) con il risultato di 296,7 euro. Notiamo come aumentando la classe ambientale del veicolo, l’importo del bollo diminuirà. Un ultimo esempio pratico ha come protagonista un’auto Euro 3 con 110 kW. L’espressione di riferimento è (2,70 x 100) + (4,05 x 10) con risultato 310,5 euro.

Non volendo procedere con i conteggi matematici autonomamente, è consigliabile utilizzare i calcolatori dell’Aci o dell’Agenzia delle Entrate. Nel primo caso occorrerà entrare nella sezione “Servizi Online”, “Bollo” e “Calcola il Bollo” mentre nel secondo caso sarà necessario accedere ai “Servizi” e cliccare su “Calcolo del Bollo Auto in base alla targa del veicolo”. Dalle pagine in questione sarà possibile conoscere oltre all’importo da corrispondere anche la scadenza prevista per il pagamento ed eventuali interessi da considerare in caso di mancato pagamento di un tributo precedente. In linea generale, ricordiamo che il bollo auto dovrà essere pagato entro il mese successivo alla scadenza. Se, per esempio, il bollo auto scade ad aprile 2024, occorrerà procedere al versamento entro il 31 maggio 2024, se scade a luglio 2024 occorrerà pagare entro il 31 agosto 2024 mentre nel caso in cui il bollo auto sia scaduto il mese scorso sarà indispensabile effettuare il pagamento entro il 29 febbraio 2024.  Oltre alle modalità “fisiche” di pagamento del tributo indicate inizialmente, sarà possibile per i residenti nelle regioni convenzionate procedere al versamento dell’importo dovuto direttamente online con PagoPa dopo aver eseguito il calcolo dell’importo da corrispondere.

Procedere immediatamente con una verifica del costo del bollo auto per il 2024 e della scadenza del tributo è un servizio semplice e gratuito che permetterà di non accumulare mancati pagamenti che dovranno, poi, essere recuperati aggiungendo interessi e sanzioni economiche. Perché non approfittarne subito?