Come lavorare in radio: stipendio, gavetta nelle radio locali, requisiti speaker e redazione

Quello della Radio è sicuramente un mondo affascinante, forse è per questo che tanti giovani, e non solo, decidono di intraprendere una carriera professionale nel settore della radiofonia.

Nelle stazioni radiofoniche esistono tante figure professionali che svolgono mansioni ben precise: lo speaker, che usa la sua voce per comunicare con gli ascoltatori, è solamente la punta dell’iceberg di una stazione radio, all’interno della quale lavorano invece numerose altre figure come ad esempio i redattori.

In questo articolo, vedremo come fare per lavorare all’interno di una radio, quale gavetta è richiesta per lavorare come speaker radiofonico, in redazione e quanto può guadagnare chi lavora all’interno di una radio.     

Come lavorare nelle radio locali: la gavetta dello speaker

Se siete delle persone spigliate, vi piace chiacchierare, raccontare, e interagire con gli altri, allora forse potreste prendere in considerazione l’idea di diventare speaker professionisti. Tra le tante professioni radiofoniche, quella dello speaker è senz’altro la più gettonata anche perché è quella che più identifica la radio nella mente degli ascoltatori. Ma come si fa a diventare speaker radiofonici?

In verità, non esiste una vera e propria regola prestabilita, un percorso di studi specifico. Per lavorare in radio ci vuole un mix di tante caratteristiche, tra cui senz’altro si trovano: intraprendenza, spigliatezza e solarità. Tutte doti e qualità positive che rendono uno speaker piacevole da ascoltare (immaginiamo uno speaker timido o che dà l’impressione di esserlo…!).

Tuttavia, potrebbe essere una buona prassi, quanto meno per iniziare a conoscere l’ambiente e le sue dinamiche, frequentare dei corsi di conduzione radiofonica, che sono pensati appositamente per fornire una formazione di partenza per intraprendere il mestiere dello speaker. A Roma, come a Milano, è possibile frequentare gli ottimi corsi offerti da Radiospeaker.it, una comunità di professionisti unica in Italia che offre corsi, lezioni e aggiornamenti costanti sul mondo della radio.

Per arrivare di fronte a un microfono e diventare speaker, tuttavia, la strada comincia sempre dalla gavetta presso le piccole realtà radiofoniche, come quelle locali. Iniziare da una radio locale è fondamentale perché si può vivere l’inevitabile esperienza dell’errore con più tranquillità e senza la pressione che può provocare una radio più grossa. Inoltre, nessuna grande stazione radio chiamerebbe mai uno speaker alle prime armi per condurre una trasmissione in diretta. La radio locale, come anche le web radio, consentono di affinare la propria tecnica, di trovare i propri tempi e di acquisire disinvoltura e dimestichezza con la diretta radiofonica. Per fare esperienza all’interno di una piccola emittente, occorre registrare una demo radiofonica e inviarla a tutte le radio locali e/o web radio a cui siamo interessati (online, si trovano i recapiti di qualsiasi emittente esista). La demo radiofonica, per chi è interessato a lavorare nel settore radiofonico è fondamentale: equivale al book fotografico di un modello oppure alla lettera di presentazione di un professionista.

Più la demo è accattivante, più stuzzica la curiosità dell’editore e più l’editore sarà incuriosito a conoscervi, maggiori saranno le possibilità di effettuare un’esperienza in radio.

Requisiti necessari per lavorare in radio: le doti dello speaker e in redazione

Se per lavorare in radio esistono svariate strade da percorrere e nessuna è quella più corretta, è pur vero che tuttavia ci sono dei requisiti fondamentali che un aspirante speaker deve possedere per farsi strada nel mondo della radio.

Più che di requisiti professionali – che non sono necessari, ma che possono comunque essere acquisiti in un secondo tempo – stiamo parlando di requisiti personali. Come accennato poco sopra, i requisiti per diventare speaker sono senza dubbio:

  • Capacità comunicative;
  • Spigliatezza;
  • Fantasia;
  • Improvvisazione;
  • Stile;
  • Personalità.

Si tratta di doti che difficilmente possono essere insegnate, ma possono essere allenate con la buona pratica e tanta esperienza. Inoltre, un altro talento fondamentale dello speaker è quello di comprendere perfettamente lo stile della radio alla quale presta la sua voce e adeguarsi ad esso. Insomma, un buon speaker deve essere senza dubbio una persona estremamente aperta mentalmente.

Discorso un po’ diverso invece per una redazione radiofonica. Poiché la radio è uno strumento di comunicazione, si avvale di una redazione e per lavorare all’interno di essa occorreranno requisiti specifici. All’interno di una redazione infatti lavorano tutte quelle figure che stanno letteralmente dietro le quinte di un’emittente. Per poter lavorare in una redazione radiofonica, potrebbe rappresentare un requisito preferenziale un percorso di studi nel settore della Comunicazione, oppure dei Media e del Giornalismo. Inoltre, nel caso in cui si aspirasse a lavorare all’interno del reparto giornalistico di un’emittente radiofonica, che si occupa di realizzare il Giornale Radio, si dovrà essere in possesso del patentino da giornalista professionista o da giornalista pubblicista.

Anche in questo caso, per iniziare a fare esperienze, si può mandare il proprio CV presso un’emittente radiofonica, elencando le esperienze maturate nel settore della comunicazione e gli eventuali titoli di studio in possesso.

Quanto guadagna chi lavora in radio?

In conclusione, è lecito anche domandarsi quanto siano retribuite le professioni della radio. Non c’è, nemmeno in questo caso, una risposta univoca.

Per prima cosa, come per ogni altra professione, occorre tenere presente che tutto dipende dal tipo di capacità (economica) dell’emittente – un’emittente locale avrà meno possibilità economiche di un’emittente nazionale – e dal tipo di contratto sottoscritto dallo speaker. Nella fattispecie, lo speaker può infatti lavorare secondo due modalità di contratto:

  • dipendente;
  • libero professionista.

In media, uno speaker che lavora con un contratto di subordinazione all’emittente guadagna da un minimo di 900 euro fino a un massimo di 1.300 euro (lorde).

Discorso diverso invece per gli speaker che lavorano come liberi professionisti: in questo caso, lo stipendio medio si aggira da un minimo di 300/500 euro fino a un massimo di 1000/1500 euro mensili, arrivando, nei casi di speaker più famosi e affermati a cifre mensili piuttosto elevate, tra i 30.000 e i 40.000 euro (si tratta di casi davvero molto rari).

Naturalmente, come accade per ogni professione, più il professionista acquisirà esperienza, più la sua prestazione verrà retribuita, in poche parole, starà anche allo speaker acquisire l’esperienza giusta per poter ottenere un guadagno superiore.