Cassette di sicurezza Banca Intesa Sanpaolo: prezzi, orari e informazioni

I clienti di Banca Intesa Sanpaolo che desiderano mettere “al sicuro” beni di valore, oggetti o documenti riservati possono usufruire del servizio Cassetta di sicurezza o Deposito chiuso. Andiamo a vedere nel dettaglio quando è opportuno aprirne una, come fare e altre informazioni utili a riguardo.

Perché aprire una cassetta di sicurezza con Banca Intesa Sanpaolo?

La cassetta di sicurezza altro non è che una vera e propria cassaforte chiusa ermeticamente e dotata di allarme, custodita all’interno della banca in aree ultra controllate. Chi apre una cassetta di sicurezza può scegliere di non dichiararne il contenuto all’istituto bancario e può inserire al suo interno ciò che vuole: gioielli di famiglia, orologi, documenti riservati come testamenti e così via. Tuttavia, si può mettere al corrente Banca Intesa Sanpaolo del valore totale degli oggetti posti nella cassetta. Le cassette di sicurezza sono utilizzate da sempre più clienti per mettere al sicuro beni di valore e contanti, che in casa propria sono sottoposti ad un maggior numero di rischi come il furto. Tra questi beni possono esserci ad esempio, oltre a gioielli ed orologi, anche monete da investimento.

Aprire una cassetta di sicurezza con Intesa Sanpaolo ha numerosi benefici, tra cui la flessibilità nei modi di noleggio; il poter scegliere tra una grande varietà di dimensioni, da quella standard a quelle di dimensioni maggiori per oggetti più ingombranti; la flessibilità dei costi e delle tariffe; la massima riservatezza da parte della banca su ciò che è contenuto nella cassetta; la possibilità di accedere al contenuto della cassetta tutte le volte che si vuole, nelle fasce orarie in cui la banca è aperta; poter rilasciare una procura per dare ad una terza persona l’accesso alla propria cassetta.

Aprire una cassetta di sicurezza Banca Intesa Sanpaolo: la procedura e i requisiti

Per aprire una cassetta di sicurezza presso Banca Intesa Sanpaolo c’è una procedura ben precisa da seguire. Il canone di questo tipo di servizio include la copertura assicurativa degli oggetti al suo interno per un valore che non supera i 10.000 euro. Se invece si desidera depositare beni di valore superiore (fino ai 100.000 euro) bisognerà pagare un costo aggiuntivo rispetto al canone standard. Essendo un servizio riservato ai clienti della banca, il canone di solito viene addebitato direttamente sul conto corrente del cliente che lo richiede. Banca Intesa Sanpaolo mette a disposizione, inoltre, il servizio Deposito chiuso, che consente al cliente di mettere al sicuro beni e oggetti di dimensioni maggiori come mobili o elementi d’arredo. Il canone di questo servizio è analogo a quello della cassetta di sicurezza (standard fino a 10.000 euro, costo aggiuntivo dai 10.000 euro ai 100.000 euro). Dunque, a grandi linee, la procedura consiste nella firma di un contratto in banca da parte del cliente, che può autorizzare anche terze persone ad accedere liberamente alla cassetta in questione. Il contratto in questione è un contratto di “affitto” a tutti gli effetti, in cui il cliente di impegna a pagare un canone in base alla grandezza della cassetta. In seguito, al cliente viene data una chiave numerata corrispondente alla cassetta. Tutte le volte che il cliente vorrà accedere alla propria cassetta dovrà registrarlo attraverso una firma e in presenza di un funzionario addetto al riconoscimento dell’identità del cliente stesso. Il cliente verrà sempre accompagnato nel locale di massima sicurezza in cui è custodita la cassetta e lasciato solo al momento del deposito. Ogni chiave numerata che viene consegnata al cliente al momento dell’attivazione del servizio ha una copia non identica (che quindi non può aprire la cassetta) che verrà conservata in banca. Se dunque si smarrisce la chiave numerata, non essendoci una copia identica, la cassetta verrà forzata e il cliente dovrà pagare una cauzione per ottenere un’altra chiave in grado di aprire la nuova cassetta.

Quando si firma il contratto con Banca Intesa Sanpaolo non si è tenuti a dichiarare cosa viene deposto all’interno della cassetta di sicurezza. Tuttavia, sono in vigore da pochi anni alcune politiche antiriciclaggio per le quali la banca è tenuta a riferire i nominativi dei clienti che desiderano attivare questo servizio. Ciò che è dentro alla cassetta, dunque, è anonimo a tutti gli effetti, ma l’Agenzia delle Entrate potrebbe ottenere il permesso, attraverso un giudice, di venire a conoscenza del contenuto.

I casi in cui qualcuno possa commettere un furto in banca, specialmente nell’area adibita alle cassette di sicurezza, sono quasi pari a zero. Tuttavia può succedere e per questo tipo di situazioni esiste una polizza assicurativa. In ogni caso, è bene sapere che la banca, per contratto, è sempre responsabile per qualsiasi tipo furto e deve quindi risarcire il cliente del danno subito. Per questo la cassetta di sicurezza è una delle opzioni più sicure per proteggere i propri averi. 

Se invece la cassetta di sicurezza viene semplicemente manomessa in qualche modo, il cliente di Intesa Sanpaolo può comunque chiedere un risarcimento danni, a meno che la manomissione non sia avvenuta a causa sua (ad esempio lo smarrimento della propria chiave numerata). Se si viene a conoscenza della manomissione della propria cassetta di sicurezza è bene, in ogni caso, seguire una determinata procedura per evitare di rimetterci. Anzitutto, meglio non tentare di aprirla; successivamente bisogna inviare un reclamo alla banca tramite posta ordinaria alla sede centrale a Torino, avendo cura di elencare nel dettaglio tutto ciò che è contenuto all’interno della cassetta; aprire la cassetta solo ed esclusivamente in presenza di un funzionario della banca e di un notaio; scrivere un verbale che descriva l’aspetto della cassetta di sicurezza sia all’esterno che all’interno (oggetti contenuti, oggetti mancanti ed eventuali danni subiti). Nel caso in cui, invece, fosse la banca a notare la manomissione, sarà questa a dover comunicare al cliente l’accaduto tramite raccomandata. Se, a questo punto, il cliente non si reca in sede, l’istituto bancario ha il permesso automatico di aprire forzatamente la cassetta di sicurezza in questione.  

Ma bisogna avere requisiti particolari per accedere a questo tipo di servizi con Intesa Sanpaolo? La risposta, di base, è no. Tuttavia, a volte la banca può mettere in pratica politiche particolari a seconda del tipo di cliente che lo richiede. Se si tratta, infatti, di un “grande cliente”, a volte la banca può anche scegliere di non far pagare questo servizio. In generale, ai clienti cosiddetti “Private” (ovvero con più di 500.000 euro in banca) viene data senza problemi, ma anche per gli altri tipi di clienti non ci sono particolari impedimenti, eccetto casi molto rari.

Cassette di sicurezza Banca Intesa Sanpaolo: orari, prezzi e altre informazioni

Per aprire una cassetta di sicurezza presso Banca Intesa Sanpaolo non basta, ovviamente, recarsi in banca senza preavviso. Bisogna sempre, per questo tipo di servizi, prendere prima appuntamento. Per prendere appuntamento basterà visitare il sito ufficiale della banca ed accedere alla sezione “Parla Con Noi” nella barra in alto della Home Page. Una volta entrati, si dovrà selezionare l’opzione “Prendi Appuntamento”, selezionando la sede più comoda per noi, l’orario e il giorno che preferiamo. L’orario sarà ovviamente incluso nelle fasce di apertura della banca stessa, che per quanto riguarda Intesa Sanpaolo, di solito, sono le seguenti: dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 13.30 e dalle 14.45 alle 16.15.

Per quanto riguarda i costi delle cassette di sicurezza, variano a seconda del volume della cassetta stessa (nei contratti espressa in decimetri cubi, o dmc). Il canone fisso ogni anno per le cassette fino ai 400 dmc di cassetta è di 45 euro. Il costo a dmc fino ai 250 dmc è di 6 euro, mentre dai 250 dmc ai 400 dmc è di 7 euro. Per le cassette che vanno dai 400 dmc ai 4000 dmc il costo è di 200 euro, mentre quelle che vanno dai 4000 dmc in poi costano 1.800 euro l’anno

Per quanto riguarda invece il canone semestrale, l’importo fino è sempre di 45 euro fino ai 400 dmc, ma per ogni dmc è di 4 euro per le cassette fino ai 250 dmc e di 4,60 euro per le cassette di volume compreso tra i 250 dmc e i 400 dmc. L’importo è invece di 120 euro per le cassette dal volume compreso tra i 400 dmc e i 4000 dmc e di 1.050 euro per quelle di oltre i 4000 dmc

Per qualsiasi reclamo, dubbio o chiarimento il cliente può contattare la banca tramite posta ordinaria, scrivendo all’Ufficio Reclami Intesa Sanpaolo (Piazza San Carlo 156 – 10121 TORINO); tramite e-mail scrivendo ad assistenza.reclami@intesasanpaolo.com; tramite PEC (Posta Elettronica Certificata), scrivendo ad assistenza.reclami@pec.intesasanpaolo.com; inviando un fax al numero 011 0937350; recandosi presso l’apposito sportello o online, attraverso l’area “Reclami e Risoluzione delle Controversie” direttamente sul sito ufficiale della banca www.intesasanpaolo.com