Huawei: un nome che nel 2013 si faceva fatica a pronunciare e che nel 2024 è sinonimo di forza, competitività e scommessa vincente. L’azienda cinese è diventata in pochi anni la maggior fornitrice a livello mondiale di apparecchi per le telecomunicazioni, sciogliendo ogni dubbio sull’esatta pronuncia del nome. La strategia aziendale che ha determinato il successo di Huawei ha comportato una iniziale attenzione al comparto business to business per poi passare al comparto business to consumer. Il mercato degli smartphone ha, oggi, un protagonista che è riuscito a scavalcare Apple nella produzione di smartphone e si tratta proprio dell’azienda cinese. Uno storico sorpasso arrivato nell’agosto del 2024 grazie al continuo investimento dell’azienda nei canali di comunicazione, nel consolidamento del marchio e nella presentazione di modelli giovani, tecnologici e alla portata di tutti. Sono più di 70 i mercati che vendono gli smartphone firmati Huawei, l’Italia è al secondo posto per vendite dopo la Cina, e il numero di acquirenti è triplicato in pochi anni. Sembrerebbe un affare vantaggioso poter comprare azioni in Borsa di questa forte società, purtroppo non è possibile. Scopriamo perché.
La storia delle azioni Huawei e della strada per arrivare ai vertici delle telecomunicazioni
Huawei ha iniziato in sordina, gestendo le vendite di un produttore di centrali telefoniche ad Hong Kong. Raccogliendo dati ed informazioni in questo ambito, ha pian piano elaborato apparecchi propri diventando negli anni ’90 una delle realtà più solide e note del settore. Il successo non ha mai smesso di crescere così come l’evoluzione che ha permesso all’azienda di compiere nel 2013 un passo decisivo con la presentazione dell’Ascend P6, un dispositivo conosciuto ed apprezzato nel nostro Paese. Da allora, la creazione di smartphone tecnologici, dal design accattivante e dal costo contenuto gli ha permesso di raggiungere i vertici del mondo legato alla vendita di apparecchi per le telecomunicazioni. Nonostante queste premesse, l’azienda non è quotata in Borsa. Come mai?
Huawei ama distinguersi dai brand rivali. L’azienda è stata fondata da un ingegnere ex militare dell’esercito della Repubblica Popolare Ren Zhengfei, il suo percorso è caratterizzato da continue svolte e da un lento crescendo, ha presentato i prodotti in stand sulla spiaggia e non ha azioni da comprare in Borsa. L’assenza della quotazione è spiegabile con l’essenza stessa della società di matrice cooperativa, in cui i proprietari sono i dipendenti. La competitività nei prezzi dipende proprio da questa corrispondenza e dalla personale produzione di ogni componente degli smartphone. Il principale proprietario detiene l’1,4% del pacchetto azionario, la restante percentuale è suddivisa tra i lavoratori.
Non essendo quotata in Borsa, l’azienda cinese non ha l’obbligo di rilasciare i risultati finanziari. Eppure procede lo stesso alla presentazione dei risultati a giornalisti, investitori ed analisti durante i vertici annuali globali mostrando sicurezza e trasparenza. Ci chiediamo quali sarebbero i risultati di un eventuale investimento in Borsa. Riuscirebbero le azioni Huawei a raggiungere i livelli di avversari come la Apple? Il titolo dell’azienda con il simbolo della mela morsa, dopo continui rialzi che hanno sfiorato interessanti record, ha iniziato una serie ribassista dovuta alla considerazione avanzata dagli analisti di Wall Street secondo la quale i dispositivi hanno una eccessiva durata… (con conseguente calo delle vendite). Dopo questa considerazione e con la consapevolezza che le dinamiche dei mercati finanziari sono complesse e, alle volte, di difficile comprensione, riusciamo a comprendere meglio la scelta di Huawei di restare fuori da questo mondo aumentando la concentrazione su un obiettivo più importante. Parliamo del traguardo del numero di vendite di smartphone superiore rispetto a quello della Apple entro il 2024.
E’ possibile, poi, ipotizzare che nonostante l’assenza in Borsa di Huawei, l’azienda cinese influenzi ugualmente i titoli dei diretti avversari, non solo Apple ma anche Cisco e Samsung. Gli investitori, dunque, potrebbero per il momento gettare lo sguardo sui concorrenti ed iniziare a speculare su azioni diverse. L’importante è farlo attraverso broker con piattaforme digitali affidabili e riconosciute, come per esempio 24Option. Qui sarà possibile iniziare a conoscere il mondo del trading online, capire le strategie da utilizzare per puntare al rialzo o al ribasso ed approfondire le caratteristiche del trading tramite CFD. Inoltre, prima di speculare con soldi veri, è possibile provare la versione demo, gestendo la speculazione attraverso un portafoglio virtuale, senza rischi di perdita del capitale.