Quotazione vetro usato: quanto vale al kg?

In Italia, la raccolta del vetro è un’attività che è strettamente connessa al concetto di raccolta differenziata e la sua raccolta è cresciuta moltissimo negli ultimi 10 anni, tanto che intorno alla raccolta di bottiglie di vetro e di ogni altro materiale realizzato con questo materiale è sorto un vero e proprio business, che in alcuni casi ha dato buoni risultati in termini di guadagno.

Qual è la quotazione attuale del vetro?

L’economia circolare del vetro, come viene anche chiamata l’usanza di raccogliere e rivendere il vetro (ma più in generale ogni altro materiale di riuso) è al contempo una forma di guadagno indiretta e diretta: indiretta perché attraverso il riciclo del vetro usato si ottiene un risparmio enorme sia in termini energetici che in termini di risorse investite. Il risparmio è notevole soprattutto per quanto riguarda l’estrazione di materie prime e quindi anche di energia impiegata; è stato stimato che mediante il riciclo di vetro usato si risparmia circa 3.000.000 di tonnellate di materie prime, pari, in termini di volume a 1 volta e mezza lo spazio occupato dal Colosseo, un paragone davvero incredibile che fa rendere conto della portata del discorso. Stessa cosa per quanto riguarda l’energia: è stato stimato che l’energia risparmiata è pari al consumo medio annuale di gas di una città delle dimensioni di Genova.

L’altra forma di guadagno, come abbiamo accennato, è invece di tipo diretto è riguarda direttamente il guadagno concreto che si ricava dall’attività di riciclo del vetro. Guadagnare dai rifiuti, anche quelli in vetro, è infatti possibile. La quotazione attuale del vetro usato per ogni kg è pari a 0.40/50 centesimi, una cifra piuttosto bassa, se valutata per sé stessa, ma che acquista valore se moltiplicata per tanti kg di vetro che si possono smaltire. Queste cifre, ad ogni modo, sono ricavate prendendo a esempio il guadagno medio per ogni tonnellata di vetro riciclata. A questo punto, quindi, vediamo quanto vale una tonnellata di vetro usata.

Quanto vale una tonnellata di vetro usato?

Prima di vedere a quanto ammonta il valore di una tonnellata di vetro, occorre precisare una cosa importante, che serve a comprendere meglio i criteri con cui è stabilito il valore di una tonnellata di vetro usato.

Infatti, se per gli altri materiali di scarto i guadagni economici sono più conosciuti e anche più quantificabili, per il vetro non è esattamente la stessa cosa, poiché il guadagno reale cambia in base a diversi fattori quali:

  • colore (bianco/trasparente, verde, marrone);
  • purezza (termine con il quale si indicano i materiali impiegati per la sua produzione);
  • destinazione (l’uso che se ne andrà a fare e che prevede il coinvolgimento di operazioni successive per il suo riutilizzo, come la riduzione in frammenti o polvere).

Questi tre fattori principali, insieme a un corretto smaltimento e a una corretta raccolta differenziata dei rifiuti in vetro, incidono sensibilmente sul valore di una balla di vetro destinata al riuso.

Ogni balla di vetro, generalmente, pesa una tonnellata e se correttamente differenziata, il valore per ogni tonnellata di vetro venduta ammonta da un minimo di 27 euro fino a un massimo di 31 euro per tonnellata. In alcuni casi, soprattutto se il vetro venduto rispetta tutti e tre i requisiti fondamentali (colore, purezza, destinazione) per il suo corretto riuso, per ogni tonnellata di vetro smaltita si può guadagnare fino a 45,50 euro. E se il valore del vetro usato è scarso? In quel caso, il prezzo corrisposto per una balla di vetro smaltita scende notevolmente e può arrivare fino alla cifra minima riscuotibile, pari a 5 euro per tonnellata.

Vendere vetro usato, perciò, costituisce una fonte di reddito, ma quale tipologia di vetro è destinata alla vendita? Scopriamolo di seguito.

Come vendere vetro usato e quale tipologia può essere venduta

Conoscere quale tipologia di vetro può essere riciclata è fondamentale per procedere a un corretto smaltimento di esso.

Nella nostra quotidianità, il vetro si presenta sotto numerose forme e viene utilizzato per la produzione di oggetti destinati al consumo quotidiano. Tra gli oggetti in vetro che possono essere smaltiti, si trovano:

  • bottiglie e bicchieri;
  • vasi, vasetti e contenitori di ogni forma e destinazione d’uso;
  • frammenti, cocci e oggetti rotti.

Prima di essere venduto, il vetro deve essere correttamente smaltito ed è proprio in questa fase che diventa fondamentale procedere con una corretta raccolta differenziata che prevede l’eliminazione di eventuali tracce di eventuali sostanze (come ad esempio quelle alimentari), procedendo al lavaggio del contenitore in vetro, e gli eventuali tappi in plastica o elementi di alluminio presenti (come ad esempio le etichette). Nel caso invece di grandi superfici in vetro, come ad esempio finestre, o lastre destinate ad usi disparati, occorre smaltirli presso apposite sedi come possono essere le discariche della città, all’interno delle quali i rifiuti vengono stoccati nelle apposite sezioni adeguate, per essere poi smaltite e rivendute nel modo corretto.

Inoltre, per vendere il vetro usato occorre prestare attenzione al colore: i cocci e/o i contenitori di vetro più richiesti sul mercato sono quelli di colore marrone e bianco. Più difficile da vendere è quindi il vetro di colore verde o, peggio ancora, colorato.

Le vetrerie, ad esempio, preferiscono acquistare vetro di colore bianco o marrone, mentre invece le industrie che producono materiali edili si servono di vetro misto per la realizzazione di ghiaia (ghiaia in vetroschiuma) utilizzata come materiale termoisolante all’interno degli edifici.

Concludiamo dicendo che, nel caso foste interessati ad avviare un’attività di riciclo, smaltimento e vendita di vetro usato, occorre però tenere ben presente che esistono dei costi di trattamento e trasporto che sono un po’ elevati, in quanto il vetro è un materiale molto pesante che ha dei costi di gestione particolarmente onerosi. Occorre quindi accertarsi, una volta che si decide di intraprendere questa attività, di essere in grado di rientrare di tutti i costi sostenuti per la gestione dell’attività.