Prestiti personali per cattivi pagatori: finanziamenti veloci senza cessione del quinto

Capita spesso che persone che risultano essere cattivi pagatori debbano far nuovamente ricorso ai prestiti personali. Ecco perché in questo articolo valuteremo la possibilità di ottenere finanziamenti veloci senza cessione del quinto per chi è stato inserito nelle liste delle banche dati della Centrale dei Rischi Finanziari.

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Ritardare il pagamento di una o più rate di un finanziamento comporta l’inserimento del debitore nelle cosiddette “liste nere”. Significa che i dati personali del detentore del prestito vengono comunicati dall’istituto di credito alla CRIF dove rimangono per un periodo di tempo determinato. In questo modo sono consultabili da una qualsiasi altra banca nel momento in cui dovrà svolgere gli accertamenti su una persona prima di concedere un finanziamento. Chi risulta segnalato come cattivo pagatore avrà, quindi, maggiori difficoltà a reperire nuova liquidità di denaro e vedere accettata una richiesta di prestito personale non sarà facile. Occorrerà escludere fin da subito la possibilità di richiedere la cessione del quinto per cui occorrono requisiti senza “macchie”. Come possono, dunque, i cattivi pagatori ottenere finanziamenti veloci?

Prestiti per cattivi pagatori senza cessione del quinto: come richiederli

Ultimamente, uno dei tipi di finanziamento per importi non eccessivi è la cessione del quinto. Mostrando a garanzia la busta paga o il cedolino della pensione, in pochi giorni l’utente potrebbe vedere erogato il prestito personale ottenendo come pagamento rateale un quinto dell’importo dello stipendio o della pensione. La pratica da seguire prevede una documentazione “rigida” e condizioni precise che devono essere rispettate per pensare di poter ottenere la liquidità necessaria. Chi risulta cattivo pagatore si rende conto che ha ben poche possibilità di risultare idoneo al pari di chi non ha un reddito fisso o di chi ha già usufruito della cessione del quinto. Quali sono allora i finanziamenti a cui si può avvicinare chi è stato inserito nella banca dati della Centrale dei Rischi Finanziari?

Una prima opportunità è quella di richiedere un prestito senza busta paga con delega, denominato anche doppio quinto. In questo caso il dipendente dovrà chiedere al proprio datore di lavoro di destinare una parte dello stipendio mensile (con una percentuale che varia tra il 20% e il 40%) al pagamento delle rate del prestito. Solo se il datore accetterà questa soluzione e si impegnerà a trasferire l’importo alla banca scelta dal lavoratore, il prestito verrà erogato. Il tasso rimarrà fisso per tutta la durata del finanziamento e la durata massima di rimborso dovrà essere non superiore ai 120 mesi. Inoltre, condizione necessaria è la stipula di una garanzia assicurativa contro il rischio di morte del richiedente e di perdita dell’impiego. Con il prestito delega, il cattivo pagatore potrà chiedere, prima della fine del finanziamento, una nuova somma di denaro. Potrà così estinguere il debito in corso e realizzare un nuovo progetto.

Il lavoratore dipendente inserito nella lista della CRIF potrà far a meno della cessione del quinto e richiedere un prestito con delega solo se lavora presso Enti statali, pubblici o Aziende Private.

Altri prestiti personali veloci per segnalati CRIF

Una forma di finanziamento veloce che viene incontro alle esigenze dei segnalati CRIF è il prestito cambializzato per cattivi pagatori. La somma erogata, in questo caso, verrà restituita attraverso l’uso di cambiali. Il vantaggio per l’istituto di credito che  eroga il finanziamento è quello di poter pignorare i beni del debitore in caso di mancato pagamento. Non essendo, dunque, una forma di prestito che “previene” problematiche ma volta alla ripercussione sul cliente qualora non rispetti il contratto, spesso la banca pretende ulteriori garanzie aggiuntive rispetto alle cambiali, come l’avvallo di una terza persona.

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La durata massima del prestito cambializzato è, al pari della precedente forma di finanziamento, di 120 mesi per un importo costante e calcolato utilizzando un tasso fisso. La richiesta può partire da lavoratori dipendenti, autonomi e pensionati e le condizioni a cui sottostare sono il TFR accantonato (Trattamento di Fine Rapporto) per dipendenti statali, pubblici e di aziende private, la sottoscrizione di una polizza vita stipulata da minimo due anni per i lavoratori autonomi e la certificazione INPS nel caso dei pensionati.

L’ultima alternativa alla cessione del quinto dedicata ai cattivi pagatori che proporremo nel nostro articolo è la fidejussione. In questo caso, la richiesta di finanziamento deve essere affiancata da una garanzia emessa da un terzo soggetto che supporta e garantisca il richiedente del prestito personale. Il fidejussore o garante dovrà “coprire” le obbligazioni del debitore in caso di mancato pagamento. La banca avrà, così, la sicurezza che, anche in caso di insolvenza del beneficiario del credito, l’importo della rata verrà pagato.