Differenza tra assegno bancario e circolare: cosa cambia e quando usare l’uno o l’altro

Analizzeremo, oggi, la differenza tra assegno bancario e circolare individuando i punti chiavi dell’uno e dell’altro per scoprire cosa cambia nel loro utilizzo. Quando è meglio usare uno dei due titoli di credito e a quale scopo?

L’assegno è un utile strumento, destinato al pagamento di ingenti somme, di cui possono usufruire i titolari di conto corrente. La comodità d’uso e la validità sono elementi caratterizzanti questo tipo di pagamento ma è bene conoscere la differenza tra assegno bancario e circolare per valutare la sicurezza offerta. I due titoli di credito vengono spesso confusi e di conseguenza utilizzati in maniera non adeguata. Le condizioni e i presupposti a cui sono legati, invece, li differenziano notevolmente e determinano la scelta del debitore su quale dei due indirizzarsi. Scopriamo queste differenze e vediamo cosa cambia non solo per chi emette l’assegno ma anche per il creditore.

Cosa cambia tra assegno bancario e circolare: differenze e analogie

L’assegno bancario è il primo titolo di credito che analizzeremo. Parliamo di uno strumento erogato dalla banca di appartenenza al titolare di un conto corrente. Presupposto fondamentale per ricevere un carnet di assegni è che sul conto ci sia una somma sufficiente per ricoprire eventuali spese pagate tramite l’assegno. Il controllo della banca, però, si limita a questa fase iniziale. Il creditore riscuoterà la somma spettante attingendo direttamente dai soldi presenti sul conto del debitore, ma non è detto che la copertura presente all’apertura del conto ci sia dopo qualche mese o anno. Compilare un assegno bancario è semplice e immediato, con la nostra guida.

Se la “provvista” (la copertura adeguata) non ci dovesse essere, il pagamento richiesto dal creditore nel momento in cui lo va ad incassare causerebbe un immediato protesto. Significa che il titolo bancario verrà passato ad un notaio, il quale è tenuto ad attestare che l’assegno non è stato pagato per insufficienza di fondi. L’emissione di un assegno a vuoto non è reato ma determina sanzioni amministrative come, per esempio, un pignoramento. La sicurezza, dunque, non è una prerogativa dell’assegno bancario. Il creditore avrà la certezza di poter riscuote il denaro solo nel momento in cui si recherà in banca. Incassando il titolo di credito nella banca dell’emissario, la risposta sarà immediata mentre portandolo nell’istituto di propria appartenenza occorrerà attendere qualche giorno.

L’assegno bancario va incassato entro e non oltre 8 giorni dalla data di emissione su piazza ( se la banca del creditore e del debitore si trovano nella medesima città) oppure non superando i 15 giorni se l’assegno viene emesso fuori piazza (in una città differente). Alla scadenza di tali termini, il correntista può avanzare la revoca del pagamento e la banca non sarà più tenuta ad erogare il denaro al creditore.

La differenza sostanziale tra la tipologia di assegno appena analizzata e l’assegno circolare è relativa alla sicurezza offerta. L’assegno circolare, infatti, non fa parte di un carnet di titoli bancari ma viene emesso solamente in caso di effettiva presenza della somma necessaria sul conto corrente del debitore. Quest’ultimo dovrà recarsi presso lo sportello bancario per richiederne l’emissione e l’agente bancario è tenuto a controllare in tempo reale la disponibilità del denaro. Solo in seguito verrà inviata al destinatario una copia dell’assegno circolare a garanzia del futuro pagamento. Questo tipo di assegno, poi, potrà essere emesso qualora sul  conto non ci siano i fondi necessari, se il debitore si recherà in banca con il denaro in contanti corrispondente all’importo indicato sull’assegno stesso.

I tempi di riscossione prevedono un massimo di 30 giorni dalla data di emissione ma i tempi di prescrizione sono più lunghi (tre anni per i beneficiari e 10 anni per emissari che chiedono il rimborso). Per incassarlo occorre presentare semplicemente un documento di identità dato che, per legge, ogni assegno circolare deve contenere l’indicazione del destinatario.

Assegno circolare o bancario: quando conviene usare l’uno o l’altro?

Data la maggior sicurezza garantita dall’assegno circolare rispetto all’assegno bancario, viene preferibilmente utilizzato per transazioni di elevata importanza comprendenti spostamenti di elevate somme di denaro. L’acquisto di un immobile, la partecipazione ad un’asta, l’acquisto di un’auto, di un terreno, i versamenti di dazi doganali per l’importazione sono pratiche di un certo valore che, di conseguenza, esigono una maggiore sicurezza che tuteli il creditore da un rischio di inadempienza. Per questo motivo la scelta del debitore dovrebbe vertere sull’assegno circolare se vuole la certezza che l’affare vada a buon fine.

Se l’importo da pagare tramite assegno non è elevato (è consigliabile al di sotto dei 1000 euro) allora si può pensare di utilizzare un assegno bancario. Questo titolo di credito sta cadendo, però, sempre più in disuso. La maggior parte dei creditori non lo accetta per i motivi legati alla sicurezza accennati in precedenza. Nessuno vuole rischiare di perdere il denaro che gli spetta o di doversi imbarcare in una serie di azioni legali contro il debitore che ha fornito un assegno scoperto.