Come diventare diplomatico: concorso per il lavoro, esame e carriera

Il MAECI, acronimo con il quale si indica il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, offre ai giovani laureati diverse possibilità di lavoro e tirocinio in vari dipartimenti. Uno dei più ambiti è quello diplomatico, che prevede un particolare percorso, del quale illustriamo i singoli passaggi e le caratteristiche qui di seguito.

Il lavoro del diplomatico

Lavorare alla Farnesina è un sogno per migliaia di giovani italiani: il fascino di questo lavoro è dato dal suo contesto internazionale, dalla possibilità di viaggiare e risiedere per lungo tempo all’estero e, ultimo ma non meno importante, di essere retribuiti con dei salari più che soddisfacenti. Tutto questo rende la carriera diplomatica molto ambita e non facilmente accessibile, se non a fronte di fatica, studio e sacrifici.

Tra le sue varie funzioni, il diplomatico svolge dei servizi di rappresentanza del proprio paese all’estero, individuando le opportunità di interesse nazionale (di carattere politico, economico e culturale) e fornendo un supporto ai concittadini nel paese straniero in cui si opera, coordinando gli uffici consolari. Chi occupa una posizione diplomatica deve possedere ottime capacità comunicative e di negoziazione, comprendere la cultura ospitante e proporsi come figura di raccordo tra il paese di appartenenza e la sede all’estero, disponendo quindi di una vasta competenza giuridico-politica ed economica. É chiaro che, chiunque volesse intraprendere questa carriera, necessita di una preparazione, qualità e motivazione speciali, che vengono valutate attraverso delle prove molto selettive.

Concorso diplomatico: requisiti e prove d’esame

Per accedere al concorso diplomatico al MAECI (ricordiamo che il Ministero offre anche altre posizioni in dipartimenti diversi) occorre essere in possesso di determinati requisiti: avere un’età non superiore ai 35 anni al momento delle presentazione della domanda, essere cittadini italiani, possedere una laurea compatibile e non aver “fallito” più di tre volte le prove scritte per lo stesso esame. La domanda di partecipazione all’esame può essere compilata online sul sito ufficiale del Ministero.

Una volta ammessi alla prova, si dovranno affrontare tre diversi passi: il primo consiste in un test attitudinale scritto della durata di un’ora, che prevede domande a risposta multipla su temi di natura diplomatica e quesiti per valutare la conoscenza della lingua inglese. Se si risponde ai due terzi in maniera corretta, si accederà ad una prova scritta incentrata su materie storiche, economiche e giuridiche, che prevede anche la stesura di testi in due lingue straniere.

Infine, dopo l’assegnazione di un punteggio sulla base dell’esame scritto e dei titoli del candidato, si affronterà l’ultima e decisiva prova orale, caratterizzata da domande sul diritto costituzionale e amministrativo, contabilità statale, politica e geografia. Come si può ben capire, si tratta di un esame molto impegnativo, che richiede un’applicazione particolare. É per questo che in tutto il territorio nazionale esistono degli appositi istituti di preparazione al concorso diplomatico, come l’ISPI, l’Istituto per gli Studi di Politica Internazionale, con sede a Milano.

Dalle statistiche fornite dal MAECI si evince che il candidato tipico che riesce a superare le prove è di sesso maschile (82% nel 2014), di età media intorno ai 28 anni, laureato in Scienze Politiche (61%) e proveniente in prevalenza dalle regioni dell’Italia settentrionale.

I gradi del percorso professionale

A chi ha la bravura di superare le prove, si potranno aprire le porte di una carriera ricca di prospettive interessanti: dopo un periodo di prova, che include anche alcuni mesi all’estero, si trascorre un biennio presso la Farnesina a Roma, per poi essere assegnato alla prima “missione” in un paese straniero, dalla durata di 3 o 4 anni, alla quale ne seguirà una seconda della stessa durata, in qualità di Segretario di Legazione. La carriera potrà poi proseguire con ulteriori assegnazioni presso altre sedi, avanzando ai gradi successivi di Consigliere di Ambasciata, Ministro Plenipotenziario ed infine Ambasciatore.