Carta di credito, debito e prepagata: differenze

Lo sviluppo delle reti internet ha rivoluzionato anche il mondo commerciale, favorendo la nascita di nuovi settori professionali come l’e-commerce, che a sua volta ha stimolato la diffusione di nuovi sistemi di pagamento e dei servizi di home banking, con i quali è possibile gestire le transazioni dal pc o da un dispositivo mobile. Quasi tutti dispongono ormai di una carta per effettuare acquisti in modo elettronico, tuttavia per molti non è ancora chiara la differenza tra carta di credito, di debito e prepagata, per cui qui di seguito si forniscono alcune delucidazioni per comprendere meglio le diverse funzioni di questi strumenti. Di recente abbiamo scoperto la carta prepagata DBContoCarta di Deutsche Bank, ma ovviamente ce ne sono davvero tante in circolazione.

Carte elettroniche in Italia

Le statistiche parlano chiaro: nel nostro paese, i consumatori sono ancora restii a fare uso dei pagamenti elettronici, preferendo il contante in occasione degli acquisti, sebbene a livello infrastrutturale l’Italia sia uno degli stati più all’avanguardia in Europa per quanto riguarda i dispositivi che consentono le transazioni veloci. Secondo una recente indagine effettuata da Bankitalia, le operazioni annuali medie compiute con le carte elettroniche da un cittadino italiano ammonterebbero a 38, ben al di sotto dei valori fatti registrare dal Regno Unito (166) e dalla Francia (130), mentre cifre inferiori si trovano solo in Grecia ed in Romania.

Sebbene sempre più italiani si stiano dedicando all’acquisto di articoli online (abbigliamento, medicine, giocattoli, titoli di viaggio), sono tuttora numerosi i consumatori che utilizzano le carte solo per pagamenti di una certa entità, preferendo le tradizionali banconote per i pagamenti comuni. Il Governo, recependo precise linee guide comunitarie finalizzate a modificare questi comportamenti, ha recentemente intrapreso delle misure per stimolare l’uso di dispositivi e computer, ma l’approccio utilizzato non è stato fin qui sistemico: da una parte sono stati introdotti nuovi sistemi elettronici, come la funzione Contactless, che consente di pagare piccole cifre in modo rapido, e sono stati diminuiti i costi di commissione per il pagamento elettronico con alcuni importanti circuiti; dall’altra, tuttavia, si è aumentata nuovamente la soglia per l’uso del denaro contante, portata ora a 3000 euro, una decisione che probabilmente farà propendere gli italiani per l’uso delle banconote anche in futuro.

Differenze tra carta di credito, debito e prepagata

Esistono tre tipi di carte per il pagamento elettronico. La carta di credito è quella più comune: una tessera di materiale rigido dalle dimensione di 8 cm di lunghezza e 5 di larghezza, munita di un microchip che viene riconosciuto dagli sportelli ATM (Automated Teller Machine) e dai POS (Poinf Of Sale), i dispositivi per il pagamento negli esercizi commerciali che vengono attivati tramite un PIN, un codice di 5 cifre che abilita le transazioni. Questo tipo di carta, che riporta il nome del titolare, dell’istituto di credito e del circuito di appartenenza, permette di effettuare il pagamento dopo l’acquisto (ed è per questo che viene definita “di credito”) dietro il pagamento di un importo oppure nella modalità agevolata a zero canone, un vantaggio notevole per il consumatore, che può quindi usufruire di condizioni favorevoli definite dal contratto sottoscritto. Occorre però fare attenzione nel caso in cui si vada in rosso: spendendo più delle giacenze disponibili, si va infatti incontro ad interessi e costi di commissioni che potranno essere anche salati.

La carta di debito, impropriamente definita “bancomat”, prevede l’addebito diretto delle spese nel conto corrente associato, senza la possibilità di disporre di un eventuale credito. Consente il pagamento sul POS (e, se abilitato, anche su internet), prelievi generalmente gratuiti e varie operazioni dallo sportello ATM a costi variabili.

Infine, la carta prepagata è uno strumento che si sta diffondendo velocemente per il canone ridotto (a volte anche pari a 0) ma che non è necessariamente abbinata ad un conto corrente. Si tratta di uno strumento che può essere ricaricato tramite contanti, da un’altra carta o da un servizio di pagamento online (come PayPal) e che si rivela utile per rapidi acquisti su internet.