Calcolo stipendio netto da RAL e RAL da netto in busta paga: come fare con Excel

Il calcolo dello stipendio netto è possibile partendo dalle retribuzioni annue lorde, definite con l’acronimo RAL. Allo stesso tempo, il lavoratore dipendente con contratto full time, part time, di apprendistato, a tempo determinato o indeterminato può risalire al RAL iniziando il calcolo dal netto dello stipendio. Effettuare il calcolo dal lordo al netto è importante al fine di leggere nel migliore dei modi la busta paga e le ritenute che vengono operate dal datore di lavoro. Il risultato che si otterrà grazie all’uso di Excel e di calcolatori online è attendibile ma occorre considerare che sono possibili leggere variazioni a seconda del contratto di lavoro (alimentare, edilizia, artigianato, CCNL Commercio…) a causa di differenze nel contributo INPS e di altri contributi specifici di categoria. E’ importante sottolineare, infatti, come sia necessario sottrarre al RAL i contributi previdenziali, l’IRPEF, le addizionali IRPEF regionali e comunali. Parte dell’IRPEF, poi, si potrà recuperare tramite le detrazioni legate ad un reddito basso,figli e familiari a carico. Scopriamo, ora, come fare con Excel per eseguire il calcolo che ci porterà a conoscere lo stipendio netto partendo da RAL e il RAL partendo dal netto in busta paga.

Come fare con Excel il calcolo dello stipendio netto da RAL

Il lavoratore dipendente può sentire l’esigenza di conoscere o accertare lo stipendio netto in modo tale da controllare la busta paga e le ritenute effettuate dal datore di lavoro. Per eseguire il calcolo, il lavoratore dovrà avere a disposizione tutta una serie di dati fondamentali per procedere nell’operazione, come le informazioni relative alle imposte, ai contributi previdenziali e ad eventuali agevolazioni fiscali collegate (parliamo, per esempio, degli assegni familiari o dei Bonus attivati dalle finanziarie). Per riuscire a calcolare, partendo dal RAL, lo stipendio netto sarà necessario conoscere, poi, la retribuzione erogata in busta paga e altri dati come i contributi INPS e le detrazioni fiscali riconosciute di diritto.

Procedere con il calcolo non è semplice per chi non ha dimestichezza con la lettura della busta paga soprattutto perché non c’è una procedura chiara ed univoca che spieghi nel dettaglio come compiere l’operazione. Cercheremo di fornire le istruzioni tenendo in considerazione molti dei fattori che incidono sul netto ma ogni busta paga è diversa dalle altre e, di conseguenza, il calcolo che proporremo è una generalizzazione dato che non è possibile tenere conto, tra le altre cose, delle deduzioni per spese mediche e per l’abitazione principale, applicate nella dichiarazione dei redditi.

Calcolare il netto dal lordo significa arrivare a conoscere uno dei dati principali che interessa al lavoratore dipendente. Per giungere al risultato desiderato sarà necessario che il lavoratore conosca la struttura della busta paga per estrapolare i dati necessari per eseguire il calcolo. La busta paga è divisa in quattro macro sezioni che riguardano i dati anagrafici del datore di lavoro e del lavoratore stesso, le somme percepite dal lavoratore, le somme delle trattenute ai fini fiscali e previdenziali e il calendario delle presenze con il riepilogo delle ore di assenza e di quelle per cui si è lavorato, i permessi e le ferie. Le sezioni che interessano il lavoratore per il calcolo dello stipendio netto sono quelle centrali in cui sono presenti i dati necessari per ottenere il risultato desiderato. In particolare, nella sezione dedicata alle somme percepite dal lavoratore nel corso del mese per la prestazione svolta occorrerà verificare il lordo mensile, valore dato dalla tariffa oraria applicata dal contratto nazionale per la tipologia di lavoro che si svolge relative alle ore lavorate nel mese di riferimento. Il valore citato dovrà essere poi aumentato con le ore di lavoro straordinario, le diarie per le missioni all’estero o i rimborsi a pié di lista.

I dati da estrapolare dalla sezione relativa alle trattenute, invece, sono i contributi INPS a carico del lavoratore dipendente, le trattenute IRPEF, gli assegni familiari, le detrazioni da lavoro dipendente, altre detrazioni per carichi di famiglia (se presenti), le addizionali regionali e comunali ed eventuali Bonus. Come utilizzare tutti questi dati? Ci sono varie formule per cui è possibile utilizzare Excel per ottenere i risultati. Il reddito imponibile si trova sottraendo alla retribuzione lorda i contributi INPS a carico dipendente. Per trovare l’imposta lorda occorre sommare l’IRPEF, l’addizionale regionale e l’addizionale comunale. Le detrazioni si trovano sommando le detrazioni da lavoro dipendente e quella per carichi di famiglia mentre l’imposta netta è il risultato della sottrazione delle detrazioni dall’imposta lorda. Effettuati questi calcoli si avranno in mano tutti gli elementi per calcolare la retribuzione netta che corrisponde alla sottrazione dal reddito imponibile dell’imposta netta a cui si dovrà aggiungere, se presente, il Bonus Renzi.

Online è possibile trovare il software di calcolo della busta paga Excel aggiornato con le aliquote dell’anno in corso. E’ bene precisare, infatti, che l’imposta lorda viene determinata applicando al reddito complessivo delle specifiche aliquote per scaglioni di reddito. L’aliquota è del 23% fino a 15 mila euro, del 27% da 15 mila a 28 mila euro, del 38% da 28 mila a 55 mila euro, del 41% da 55 mila a 75 mila euro e del 43% oltre i 75 mila euro. I fogli di calcolo sono predisposti con una busta paga di esempio che dovrà essere personalizzata con i dati della propria busta paga. L’aliquota prevista non sarà calcolata sull’importo totale ma, in base all’appartenenza ad uno o all’altro scaglione si potrebbero prendere in considerazione più aliquote. Poniamo, ad esempio, che lo stipendio di un lavoratore dipendente sia di 1.600,00 euro al mese per un totale di 13 mesi. La Retribuzione annua Lorda corrisponderà a 20.800,00 euro e, di conseguenza, bisognerà prendere in considerazione l’aliquota al 23% da applicare ai primi 15 mila euro (ottenendo 3.450,00 euro) e l’aliquota al 27% da applicare ai rimanenti 5.800,00 euro (20.800 – 15 mila) ottenendo come risultato 1.566,00 euro. Sommando 3.450 e 1.566 si conoscerà l’Irpef da pagare (5.016,00) e che dovrà essere detratto dal RAL. Il risultato netto sarà, dunque, di 15.784,00 euro ottenuto svolgendo 20.800 – 5.016. La procedura con il foglio Excel calcolerà, poi, eventuale parti contributive e ulteriori cifre per coniugi e figli a carico.

RAL da netto in busta paga, ecco la procedura

Tramite Excel è possibile non solo determinare lo stipendio netto partendo dalla Retribuzione annua Lorda ma anche risalire al RAL dal netto presente in busta paga. Conoscere il RAL potrebbe essere indispensabile per procedere con calcoli fiscali e retributivi, per esempio per la compilazione annuale obbligatoria della Certificazione Unica. Il RAL include una serie di parametri presenti nella busta paga e per calcolarlo occorrerà procedere in maniera inversa rispetto a quanto detto per arrivare a conoscere lo stipendio netto. Nel caso del calcolo della retribuzione annua lorda da netto, il punto di partenza sarà la retribuzione netta per poi aggiungere le somme legate alla ritenute fiscali e previdenziali per l’INPS e per il pagamento dell’IRPEF. Occorrerà conoscere, dunque, le mensilità e la tredicesima e la quattordicesima (se presenti) per sommarle e raggiungere il valore complessivo.

Non volendo aspettare l’arrivo della busta paga per conoscere la RAL occorrerà procedere con un calcolo a mano lasciandosi aiutare dai fogli Excel. Con la funzione “Somma” si potranno sommare il numero delle ore di lavoro, moltiplicarle per il valore economico e aggiungere il calcolo dei contributi INPS e delle ritenute IRPEF. Naturalmente sono da includere nel calcolo mensile anche gli straordinari effettuati.

Non è semplice procedere con il calcolo da RAL allo stipendio netto e dal netto a RAL. Conoscendo tutti gli elementi necessari per effettuare il calcolo e avendo una conoscenza base di Excel, però, è possibile riuscire ad ottenere l’informazione desiderata dal lavoratore dipendente. E’ bene, a conclusione dell’articolo, accennare alle modalità di calcolo per lo stipendio netto che devono eseguire i lavoratori part time e quelli con contratto di apprendistato. I primi non devono estrapolare il periodo utile rispetto al full time per procedere con il calcolo. Significa che non è possibile proporzionare il numero di ore, per esempio 20, rispetto al full time, 40 ore settimanali, dato che lo stipendio lordo più basso e il numero inferiore di ore faranno rientrare il lavoratore in uno scaglione IRPEF più basso. Di conseguenza, chi lavora part time potrebbe ottenere uno stipendio netto maggiore della metà di chi lavora full time proprio per l’aliquota applicata più bassa.

Per quanto concerne il lavoro di apprendistato occorre considerare che l’aliquota contributiva INPS tende a favorire il dipendente. Non si attesta, infatti, tra il 9,19% e il 9,49% come nei tradizionali contratti di lavoro ma risulta essere inferiore di quasi 4 punti percentuali essendo stabilita al 5,84%. La somma dei contributi sottratta, dunque, risulta più bassa rispetto ad un contratto classico.

Ottenute le informazioni base non rimane altro da fare che aprire un foglio Excel e procedere in autonomia con i calcoli delle formula precedentemente suggeriti oppure approfittare dei fogli di calcolo già pronti reperibili facilmente online così come i calcolatori nei quali inserire semplicemente i dati necessari per calcolare lo stipendio netto dalla Retribuzione Annua Lorda o la RAL a partire dal netto.