Consigli per risparmiare sulla bolletta Enel

Risparmiare sulla bolletta della luce elettrica Enel è uno dei desideri di quasi tutte le famiglie italiane, anche se non sempre si è consapevoli che a volte bastano piccoli accorgimenti nell’utilizzo della corrente per vedere la bolletta scendere. Non è solo questione di abitudini e di comportamenti spesso errati, ma la cosa è anche dovuta alla poca conoscenza delle tariffe applicate da Enel (anche se pubblicizzate dalla società) e delle possibilità offerte (qui trovate le info sull’Offerta Speciale Luce Enel 2016) per le famiglie con meno possibilità.

Bolletta Enel, come risparmiare

Per prima cosa è necessario sottolineare come dal 1° gennaio 2012, in seguito ad una delibera dell’ Autorità per l’Energia Elettrica, il Gas e il sistema Idrico, sia diventato un obbligo per la società Enel applicare la cosiddetta “tariffa bioraria” ai clienti che fanno un uso domestico dell’energia elettrica possessori di un contatore elettronico che sia stato riprogrammato in base alle nuove fasce di consumo. Questa tariffazione prevede che ci sia una differenza di prezzo nelle varie fasce orarie della giornata, denominate F1 quella che va dalle 8.00 alle 19.00 dal lunedì al venerdì escludendo eventuali feste nazionali, e F23 la fascia valevole dalle 19.00 alle 8.00 dal lunedì al venerdì, i prefestivi e festivi e nelle festività nazionali.

La tariffa è molto più economica in F23 rispetto a quanto non lo sia in F1, per cui il solo utilizzo della maggior parte degli elettrodomestici nelle fascia oraria serale porta già un risparmio sulla bolletta. Considerando infatti che in base ad alcuni studi dell’eERG, un gruppo di ricerca del Politecnico Milanese, una famiglia media utilizza ogni anno sui 3229 kWh, utilizzandoli tutti in fascia F1 si spenderebbe, di solo consumo di elettricità, 230,84 euro mentre utilizzandoli in F23 la cifra sarebbe di 212,24. Vi invitiamo, inoltre, ad informarvi costantemente riguardo le numerose offerte sull’energia elettrica.

Consigli per consumare meno elettricità

Molto spesso, senza nemmeno rendercene conto, nei nostri comportamenti è nascosta la chiave per un risparmio, in quanto ci sono cose che facciamo tutti i giorni che portano un notevole dispendio di energia elettrica. Prima di tutto dobbiamo sempre ricordarci di non accendere la luce se non è strettamente necessario e “investire” nelle lampadine a risparmio energetico. Quando acquistiamo un nuovo elettrodomestico dovremmo stare attenti al fatto che sia di classe A o superiore, e ricordarci sempre di non lasciarli mai in stand-by (la famosa lucina della TV consuma elettricità lo sapevate?).

Non si dovrebbe mai, inoltre, lasciare attaccato alla presa di corrente nessun caricatore dopo l’uso, nonché quando carichiamo lo smartphone o l’i-pod dovremmo stare attenti a staccarlo subito dopo che la batteria si è completamente ricaricata. Allo stesso modo non si dovrebbe mai usare un pc portatile collegato alla presa di corrente lasciando la batteria collegata, cosa che riduce anche la durata della batteria stessa. Piccoli accorgimenti che possono far risparmiare dal 20 al 30% sulla bolletta.

Bonus per l’energia elettrica

Il Governo italiano ha introdotto nel 2009 una misura di compensazione della spesa per le spese sostenute per la corrente elettrica denominato “Bonus Sociale”. Ad esso possono accedere tutte le famiglie considerate in stato di difficoltà e che dichiarano un reddito ISEE inferiore o uguale a 7500 euro, tetto di reddito innalzato a 20 mila euro per quei nuclei familiari che hanno almeno 4 figli a carico. Ne hanno diritto anche quei nuclei familiari al cui interno è presente un individuo affetta da malattia che comporti l’utilizzo di macchinari elettrici. Le due forme di bonus sono cumulabili tra di loro e hanno la durata di 12 mesi, prorogabile in caso di permanenza delle condizioni di disagio.

Il valore del bonus dovuto per Disagio Economico varia in base al nucleo familiare ed è aggiornato annualmente (nel 2016 le cifre erano di 80 euro per famiglie di 1-2 componenti, 93 euro per quelle di 3-4 componenti e 153 per un nucleo familiare di oltre 4 persone). Il bonus per Disagio Fisico è invece articolato in 3 livelli che considerano la potenza contrattuale, i macchinari utilizzati e il tempo di utilizzo degli stessi (in questo caso le cifre nel 2016 andavano dai 175 ai 628 euro). Il bonus va richiesto al proprio comune di residenza.